La Procura di Genova ha dato parere positivo al nuovo ciclo di incontri politici chiesto dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, ai domiciliari dal 7 maggio con l’accusa di corruzione. Tramite il suo avvocato Stefano Savi, il governatore ha chiesto di poter vedere il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega Matteo Salvini, oltre […]
L'articolo Corruzione in Liguria, ok dei pm all’incontro Toti-Salvini. E la giunta valuta di sollevare un conflitto d’attribuzione contro i giudici proviene da Il Fatto Quotidiano.
La Procura di Genova ha dato parere positivo al nuovo ciclo di incontri politici chiesto dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, ai domiciliari dal 7 maggio con l’accusa di corruzione. Tramite il suo avvocato Stefano Savi, il governatore ha chiesto di poter vedere il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega Matteo Salvini, oltre ai suoi due fedelissimi assessori Giacomo Giampedrone e Marco Scajola. La giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni potrebbe decidere a breve. Il faccia a faccia con Salvini è atteso come il passaggio decisivo in vista di eventuali dimissioni, che Toti è sembrato ventilare in una lettera scritta all’avvocato Savi dopo il no del Riesame alla revoca dei domiciliari. E proprio contro quella decisione la giunta regionale sta valutando di sollevare alla Consulta un conflitto di attribuzione: l’idea è stata avanzata da Sabino Cassese, giudice costituzionale emerito e “consulente” della difesa del presidente. La tesi è quella già sostenuta nella memoria difensiva firmata da Cassese e allegata al ricorso al Riesame: in quanto politico eletto, Toti godrebbe di uno “status speciale” rispetto ai normali cittadini, che i giudici dovrebbero tenere in considerazione insieme alle esigenze cautelari.
Nelle prossime ore è attesa anche la decisione sull’attenuazione della misura cautelare per Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità portuale di Genova ed ex amministratore delegato della multiulility dell’energia Iren, sottoposto a custodia in carcere (anche lui per corruzione) nell’ambito della stessa inchiesta. Nei giorni scorsi il Riesame aveva rigettato l’istanza per la concessione dei domiciliari, a causa dell’assenza di una sistemazione idonea e di garanzie sul suo sostentamento: ora l’ex manager ha proposto di andare a stare in una casa a Genova, il cui affitto verrà pagato dal fratello. Infine, il Riesame deve decidere anche sull’istanza presentata dall’imprenditore portuale Aldo Spinelli, presunto corruttore di Toti e Signorini, che ha chiesto – tramite i suoi avvocati Sandro Vaccaro e Andrea Vernazza – la sostituzione degli arresti domiciliari con una misura interdittiva.
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