Contro il cancro il rimedio più importante è la prevenzione: sentita, risentita, abusata, questa frase rappresenta una verità incontrovertibile. Specie in alcuni casi. Quello più eclatante è il tumore della prostata, il più diffuso tra la popolazione maschile italiana. La statistica parla chiaro: secondo i dati de I Numeri del Cancro di AIOM, solo nel 2023 sono state stimate 41mila diagnosi, ovvero il 19,8% di tutti i tumori diagnosticati negli uomini. Inversamente proporzionale è però la mortalità: nonostante il numero crescente di diagnosi, il rischio di un esito infausto è ridotto, specialmente se la malattia viene individuata e trattata tempestivamente. Anche in questo i numeri dicono tutto: le persone che restano in vita dopo una diagnosi di tumore della prostata sono 564mila, la sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è del 91%. Quando si dice l’importanza della prevenzione.
Di questi dati e delle più moderne strategie di cura e prevenzione se ne parlerà martedì 16 luglio a Roma a Palazzo Baldassini, sede dell’Istituto Luigi Sturzo. L’evento istituzionale PROSpective – Qualità di vita e tumore della prostata: evoluzione terapeutico-gestionale per il paziente è organizzato da Cencora-Pharmalex, con il patrocinio di AIRO – Associazione Italiana Radioterapia e Oncologia clinica, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Europa Uomo e SIURO – Società Italiana di Uro-Oncologia e con il contributo non condizionato di Astellas Pharma. A confrontarsi sul tema ci saranno clinici, istituzioni e Associazioni pazienti: al centro del confronto le più innovative tecniche chirurgiche e i relativi trattamenti terapeutici, che garantiscono ottimi risultati in quasi il 100% dei casi, a condizione che la diagnosi sia tempestiva. In tal senso, grazie alla maggiore diffusione di esami (tra cui il test PSA) è possibile una presa in carico tempestiva del paziente. Inoltre, i trattamenti farmacologici e le relative innovazioni hanno migliorato il tasso di sopravvivenza e la qualità della vita dei pazienti.
Nel tumore alla prostata il percorso è chiaro e va dalla diagnosi precoce, attraverso programmi di screening, fino alla diagnosi tempestiva che porta al trattamento grazie a team multidisciplinari. Tradotto: oltre all’urologo, è strategico coinvolgere anche oncologi radioterapisti, oncologi medici, anatomo-patologi, psicologi e infermieri. Come per altre patologie oncologiche, infatti, anche il tumore della prostata richiede una corretta gestione clinico-assistenziale fondata su una piena integrazione tra vari specialisti, così da garantire al paziente una presa in carico funzionale alle diverse esigenze che la patologia richiede.
L'articolo Tumore della prostata, con la prevenzione il 91% dei malati sopravvive al cancro a 5 anni dalla diagnosi. Il 16 luglio convegno a Roma proviene da Il Fatto Quotidiano.