È iniziato il processo a carico di un primario del Policlinico San Matteo di Pavia indagato per violenza sessuale aggravata. Si sono costituite come parte civile sette persone, compresa l’unica ragazza che ha presentato una denuncia formale, fra le undici in totale che sono coinvolte in questa vicenda di presunti abusi. Le giovani specializzande del reparto, in particolare, avevano portato a galla un sistema di “comportamenti sconvenienti” tenuti dal primario a cui si aggiungevano “palpeggiamenti e toccamenti” durante le ore di didattica.
Nell’udienza sono state affrontate questioni preliminari tecniche relative ai campi d’imputazione, per cui la giudice per le indagini preliminari, Maria Cristina Lapi, scioglierà la riserva a luglio. La parte civile denunciante è difesa dall’avvocata Francesca Romana Garisto di Milano, mentre le altre parti civili sono assistite dall’avvocato Francesco Castelli e dall’avvocata Francesca Vaccina.
Il primario, invece, che ha sempre respinto le accuse emerse dalle segnalazioni che le giovani hanno mosso rispondendo a un questionario anonimo su un corso che stavano seguendo nel 2021, è difeso dall’avvocata Maria Teresa Zampogna. Un procedimento disciplinare avviato dall’Università (all’epoca dei fatti il medico era direttore della scuola di specialistica) si era concluso con l’archiviazione. L’indagine penale invece è proseguita. A condurre gli accertamenti sono stati i Carabinieri. L’esame dell’imputato è previsto per novembre.
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