Entrata in vigore nel maggio di quest’anno, la direttiva eIDAS 2 (la seconda versione del cosiddetto electronic IDentification Authentication and Signature) ha un obiettivo di base: rafforzare la fiducia dei consumatori (e non solo) nei servizi digitali in tutta l’Unione Europea, anche attraverso una semplificazione delle transazioni online. Ovviamente garantendo alti standard di sicurezza. Tra i cambiamenti più importanti rispetto alla versione precedente, ci sono anche quelli relativi alla Firma elettronica avanzata (FEA).
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La direttiva – che di base è un regolamento comunitario – è stato approvato ad aprile dal Parlamento e dal Consiglio Europeo e va a implementare le norme su cui si basano tutti i concetti e gli aspetti che girano attorno all’identità digitale. A partire dalle sette condizioni per procedere con la certificazione della firma elettronica avanzata:
Condizioni che raccontano poco dei grandi cambiamenti provocati dall’approvazione ed entrata in vigore della direttiva eIDAS 2.
Ma cosa cambia, concretamente, rispetto al passato? Proviamo a spiegare le modifiche andando ad analizzare gli effetti di quanto prescritto dalla direttiva UE sul presente e il futuro della FEA.
Ma come si traduce tutto ciò? Sarà più semplice e rapido apporre una firma elettronica avanzata; sarà più sicuro il suo utilizzo (e la sua verifica); facilità l’interoperabilità in tutti gli Stati membri.
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