All’interno degli incubatori (certificati e non) c’è una figura fondamentale che contribuisce al successo di una startup o PMI innovativa. Si tratta del mentor, quel professionista – in molti casi si tratta di un imprenditore consolidato – che mette a disposizione dei founder la propria esperienza e le proprie conoscenze per fornire consigli tecnici e strutturali prima dell’exit sul mercato. Il mentoring, dunque, è uno degli aspetti su cui le nuove imprese devono puntare, in modo tale da avere all’interno del proprio bagaglio tutti quei suggerimenti che si potranno rivelare utili per competere all’interno del proprio settore/business di riferimento.
La presenza dei mentor è uno dei requisiti fondamentali – anche se non espressamente dichiarati per legge – per consentire a un incubatore d’impresa di ottenere la certificazione. Vista l’importanza di questa figura, praticamente ogni realtà che fornisce spazi e strumenti per accelerare lo sviluppo di un’idea imprenditoriale e trasformarla in impresa ne ha più di uno al proprio interno. Ma qual è il loro ruolo e perché sono fondamentali? Ce lo ha spiegato Mariafebronia Sciaccia, mentor dell’incubatore 2i3T di Torino: «Il mentor è un punto di riferimento per la definizione degli obiettivi progettuali. Per questo è importante che questa figura abbia una competenza di project management, anche se con una formazione non obbligatoriamente di natura economico-finanziaria ma anche di altri settori disciplinari».
Il futuro si chiama intelligenza artificiale, anche per gli incubatori. L’AI, infatti, potrà essere molto utile per accelerare e rendere più precisa e profilata l’attività di matching tra le nuove idee/imprese imprenditoriali e il mondo dei mentor. Ma non c’è solo questo: i nuovi strumenti AI saranno in grado di far corrispondere anche il tipo di investitore adatto a una o più startup innovative che si apprestano a fare il loro ingresso nel mercato.
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