Marano Onlus e Giovanardi dal provveditore: «Contrari»
MARANO. Il caso legato al corso di “affettività e sessualità” alle scuole De Amicis di Marano non si è ancora chiuso. Anzi. L’ultima puntata di questa vicenda, che ha riguardato studenti e famiglie delle classi quinte, è andata in scena ieri. È andata in scena, intorno alle 11, negli uffici del Provveditorato a Modena. Lì si è presentata una delegazione di Pro Vita & Famiglia, la onlus, giusto per ricapitolare le puntate precedenti, che sollecitata da una mamma ha puntato il dito sulle scuole maranesi e su quel corso di affettività e sessualità.
I rappresentati dell’associazione, accompagnati dall’ex senatore Carlo Giovanardi, hanno consegnato al provveditore Silvia Menabue un documento, un ampio fascicolo, con le 34.086 firme (raccolte online sul sito di “Pro Vita”) che condannano le lezioni, tenute da uno psicologo, agli alunni di quinta. 34mila firme che arrivano da tutta Italia, fin troppo facile intuirlo considerando che a Marano ci sono 5mila abitanti, che i genitori interessati sono un centinaio e che la stragrande maggioranza di questi si è detta, tramite giornali, social e lettere ufficiali, a favore delle lezioni.
Resta comunque l’imponente azione condotta da “Pro Vita” che, come dichiara il portavoce Jacopo Coghe, nasce «dal caso di Marano, certo non l’unico nel nostro Paese».
«Perché siamo qui? – continua – Siamo qui per chiedere al provveditore che venga ribadita la necessità di coinvolgere i genitori attraverso il “consenso informato” previsto dal ministero. Ciò che non è avvenuto a Marano: abbiamo saputo che i genitori non sono stati informati a dovere. Perché questa mancanza? La scuola nasconde qualcosa?
Premetto che non abbiamo nulla contro Marano e dico che non è vero che solo un genitore ci ha contattato, sono diversi. Crediamo che sia giusto rispondere alle domande di un bambino, ma che non per questo si debba coinvolgere tutta la classe. Sarebbe un appiattimento, si tratta di bambini con sensibilità diverse tra loro. Abbiamo anche inviato una Pec all’Ordine degli psicologi per far presente la problematica. Non si possono trattare temi delicati come la masturbazione, il sesso, l’omosessualità con i piccoli. Quindi: subito la circolare in cui venga ribadita la necessità del “consenso informato” e poi mai più a scuola corsi del genere».
Categorico Carlo Giovanardi: «Giù le mani dai bambini. Genitori informati male, molti di loro hanno fatto retromarcia una volta capito di cosa si parlava nelle lezioni».l
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