foto da Quotidiani locali
Fanno discutere le nuove limitazioni imposte per la raccolta funghi ai proprietari di boschi e terreni vocati di estensione inferiore ai 5 ettari. «Chiediamo chiarimenti sulle motivazioni del provvedimento che consente la libera raccolta di funghi nei Comuni delle Unioni del Frignano e del Distretto Ceramico: quest’anno infatti sono stati rettificati i criteri per accedere alla stipula delle nuove convenzioni per ottenere il tesserino di raccolta gratuito» spiegano il consigliere regionale della Lega, Stefano Bargi, ed il referente Lega Pievepelago, Stefano Marchetti. «Soltanto i proprietari di boschi o terreni vocati pari o superiori ai 5 ettari (non più 1 ettaro come prima) potranno godere dell’agevolazione – sottolineano – tutti gli altri proprietari dovranno invece dotarsi di tesserino annuale al prezzo “ridotto a 30 euro per componente famigliare” residente (prima l’esenzione valeva per tutti i componenti della famiglia) o di tesserino semestrale a 70 euro (non residenti)». Per i leghisti la nuova normativa sarebbe ingiusta in quanto «tale convenzione sarebbe stata modificata unilateralmente e senza concordarla con le parti interessate. Tant'è che sui circa 2.500 proprietari convenzionati con l’ente Parco, il 75% non possiede un bosco o terreno di almeno 5 ettari e non può quindi usufruire dell’agevolazione per il tesserino di raccolta funghi. Il risultato è che la maggioranza dei proprietari dovrà spendere 30 euro per effettuare la raccolta funghi su un proprio possedimento».
Bargi chiede quindi alla giunta Bonaccini se la Regione ritiene corretta la modifica della convenzione operata dall’Ente Parco. «Già le famiglie sono alle prese con rincari impressionanti, non possono essere stangate anche sui funghi – nota Marchetti – e quest’atto rischia di penalizzare anche il turismo, che andrebbe incentivato dopo il dramma del Covid. Gli stessi giorni di divieto raccolta introdotti a giorni alterni sono penalizzanti, perché disincentivano il pernottamento. Occorre una riflessione ampia, anche sul numero di persone ammesse alla raccolta per chilometro quadrato».