MIRANDOLA Impazzano le chat dei genitori dei bimbi che frequentano i nidi di infanzia di Mirandola, San Prospero, San Felice, Concordia. Dopo la comunicazione di Ucman di voler esternalizzare i nidi d’infanzia a partire dal prossimo anno scolastico 2022-2023, la mamme dei bimbi fino a tre anni che verranno coinvolti loro malgrado in questo cambio di rotta si dicono anche pronte a protestare davanti al Comune. «Abbiamo parlato con le “tate” – racconta Stefania, che ha una figlia che frequenta il nido “Le Farfalle” a San Prospero – e ci hanno detto che è quasi sicuro che con questa novità dovranno andare via. Nel nostro nido, dove ci troviamo benissimo, ci sono solo due maestre con contratto indeterminato, una delle quali c’è da oltre vent’anni, le altre hanno tutte contratti a scadenza». La preoccupazione primaria di fronte alla notizia dell’esternalizzazione su cui sono intervenuti pure i sindacati l’altro giorno, è per i genitori che i bambini in tenera età possano subire un trauma: «Siamo tutti preoccupati, temiamo che le maestre storiche dell’asilo vadano via – continua Stefania – Sono qui da anni, ci hanno messo l’anima, conoscono i nostri bimbi che hanno fatto l’inserimento con loro. Anche se sono piccoli capiscono». Il presidente dell'Unione Alberto Calciolari è intervenuto: «Faremo di tutto perché chi si occupa dei nostri bambini continui a svolgere il proprio servizio; ce ne assumiamo l'impegno. La necessità dell'Unione è garantire il servizio; per fare questo abbiamo bisogno della collaborazione di tutti». I genitori però sono dubbiosi: «Le maestre, con cui ci siamo confrontate, - prosegue Stefania - sono sicure che dovranno andare via. Noi lotteremo. Vogliamo collaborare, ma ci sono dei bambini piccoli che possono avere un trauma. Stiamo pensando di andare in Comune, magari anche fare un sit-in». Anche Ilaria ha un bimbo che frequenta il primo anno del nido di San Prospero: «Quando la notizia è diventata di dominio pubblico noi genitori ci siamo allarmati. Trovo assurdo che lo abbiano detto a così poco tempo dalla fine dell’anno, a cose fatte, senza neanche un confronto con noi». Infine un pensiero alle maestre: «Ci lascia senza parole che non si sia mai pensato di assumerne altre a tempo indeterminato, penso che bisogno ce ne fosse, le domande per il nido ci sono. Adesso loro si sono rivolte ai sindacati, siamo in attesa poi vedremo come muoverci». l
