«Il rischio di un tetto al prezzo del gas è che l'Ue non ottenga le quantità di gas di cui ha bisogno» sostiene il sottosegretario all'Economia tedesco, Patrick Graichen, criticando la misura proposta dall'Italia.
Perché la Germania è in disaccordo?
«Siamo scettici perché alla fine la questione è: riusciamo ad ottenere comunque sul mercato mondiale il gas al prezzo che vogliamo oppure il gas russo finisce da un'altra parte, anziché in Europa? Il rischio del price-cap è che l'Europa non ottenga le quantità di gas di cui ha bisogno e se questo accade, che facciamo? Come ci dividiamo il gas che non basta per tutti?»
Come sostituirebbe la Germania il petrolio russo se passasse il sesto pacchetto di sanzioni
«Abbiamo già introdotto una riduzione del petrolio russo perché i siti produttivi della Germania ovest ora sono riforniti di greggio di altre parti del mondo. La sfida riguarda la Germania Est, in particolare la raffineria di Schwedt, rifornita direttamente dalla pipeline Druschba e gestita dalla compagnia russa Rosneft. Un'alternativa possibile per alimentare Schwedt, dal punto di vista tecnico, sarebbero i porti di Danzica e Rostock. Su questo è in corso un intenso scambio con il governo polacco».
Qual è un compromesso possibile per evitare il veto dell'Ungheria?
«La questione è: di quanto tempo ha bisogno l'Ungheria per rendersi indipendente dal petrolio russo e di quale sostegno necessita. E' questa la questione centrale da risolvere e può essere anche il punto di compromesso».
Il problema è politico o tecnico?
«Bisognerebbe chiederlo a loro, comunque il problema tecnico si può risolvere insieme. Poi, forse, si può risolvere anche quello politico».
Cosa fa la Germania per assicurarsi l'approvvigionamento energetico?
«Stiamo lavorando a pieno ritmo alla costruzione di due terminal Gnl galleggianti sulla costa che saranno collegati alla rete entro questo inverno, a Wilhelmshaven e forse a Brunsbüttel. Poi stiamo verificando altri due siti - forse Amburgo, Rostock o Stade (si può togliere). Ma non riusciremo a farlo entro l'inverno. Per costruire un'infrastruttura che ci permetta di rinunciare del tutto al gas russo abbiamo bisogno come minimo di 2 anni. Per questo sostituire il gas russo è più difficile che sostituire il petrolio».
Come evitare che sull'energia la Ue si faccia concorrenza come a inizio pandemia?
«Insieme dobbiamo ampliare le infrastrutture comuni e la proposta della Commissione Ue, che prevede la creazione di una piattaforma di acquisto comune per il Gnl, è un'idea interessante perché dà vita una comunità di acquisto».
Quale strategia segue il governo tedesco per proteggere i consumatori dal rialzo dei prezzi dell'energia?
«Una doppia strategia: il potenziamento delle rinnovabili nella produzione di elettricità abbassa i costi dell'elettricità. Questo significa che più velocemente procediamo con le rinnovabili, più contribuiamo a diminuire i prezzi. Inoltre sono previste misure di alleggerimento. Dal primo luglio 2022 è abolito il prelievo sui costi dell'energia EEG. In più il governo ha deciso un contributo forfettario una tantum per chi lavora di 300 euro per i costi dell'energia. Mentre le famiglie avranno un bonus da 100 euro a bambino. A questo si aggiunge uno sconto sulla benzina e un abbonamento sui mezzi pubblici da 9 euro per un tempo limitato».
La Germania ha avuto un serio problema di riserve di gas negli impianti gestiti da Gazprom, ora a che punto siete?
«Al momento siamo in media al 42% di riempimento delle riserve. Gli impianti di stoccaggio gestiti da Gazprom erano quasi vuoti, abbiamo appena cominciato a riempirli e ora siamo al 2%, mentre altri sono sopra il 50%. Gazprom ha strategicamente svuotato i suoi impianti l'estate scorsa per mettere sotto pressione l'Europa; questo vale non solo per le sedi in Germania, ma anche in Austria. Ora che abbiamo messo Gazprom Germania sotto l'amministrazione fiduciaria dell'Agenzia delle reti, possiamo provvedere da soli. Il nostro basso livello di riserve è stata un'azione pianificata dalla Russia in anticipo. Normalmente Gazprom ha sempre messo circa il 20% del gas sugli spot-market a breve termine. Da ottobre ha smesso e questo ha prodotto un'impennata dei prezzi dell'energia in Europa. All'epoca ci siamo interrogati sul perchè di questo fenomeno, poi abbiamo capito che non solo avevano smesso di mettere sul mercato il gas in più, ma avevano svuotato completamente gli impianti di stoccaggio. Entro cento giorni dovremmo raggiungere il 90% di riempimento dei serbatoi di stoccaggio, quindi entro l'inverno».
Quali sono i principali ostacoli nel potenziare le rinnovabili?
«Gli ultimi governi tedeschi hanno fatto troppo poco in termini di designazione del territorio e di accelerazione delle procedure. Stiamo recuperando e abbiamo avviato diverse cose: più territorio per gli impianti, meno ostacoli e questo ora verrà ancorato in una legge. Probabilmente quest'anno non assisteremo a una grande espansione dell'eolico ma ci stiamo preparando per i prossimi anni».
Si è risolto il problema di velocizzare le autorizzazioni? Un problema che riguarda tutta Europa
Finora abbiamo approvato la legge sulle energie rinnovabili, che aumenta gli obiettivi e le quantità delle gare d'appalto, poi stiamo elaborando una procedura legislativa che prevede più aree per l'energia eolica, e stiamo lavorando a una procedura per semplificare e standardizzare le autorizzazioni sulla conservazione dell'ambiente. Se tutto funziona l'anno prossimo o quello dopo le procedure saranno più veloci. Al momento, un grosso ostacolo è rappresentato dal fatto che le autorità incaricate alla pianificazione, cioè le regioni o i Laender, devono destinare un certo numero di terreni per la costruzione di energia eolica.
Ha senso pensare a nuove infrastrutture europee per il trasporto di energia?
«Se ora guardiamo al futuro in direzione nord-sud, allora dovremmo pensare immediatamente all'idrogeno, perché questo diventerà il nostro impianto di gas a impatto climatico zero nella seconda metà degli anni 2020. Non abbiamo bisogno per l'Europa di una nuova infrastruttura per fonti fossili, piuttosto dobbiamo pensare immediatamente al futuro».
L'Italia pensa come misure di risparmio energetico di abbassare il riscaldamento e alzare il condizionatore. La Germania sta pensando a misure analoghe?
Sì, ci stiamo pensando. Il ministero presenterà anche una campagna di risparmio energetico all'inizio di giugno per vedere come risparmiare gas in Germania il più rapidamente possibile. Questo includerà misure simili a quelle italiane e altre ancora, che stiamo per presentare e che dovranno diventare la linea del governo.