Marano La buona notizia è che i feriti nel crollo del soffitto della palazzina di via Cavarola sono in netto miglioramento. Nessuno di coloro che ha dovuto fare ricorso alle cure degli ospedali modenesi ha avuto ferite tali da richiedere un percorso riabilitativo lungo e faticoso. Lo ha confermato l’azienda ospedaliera universitaria in un bollettino medico diffuso già nella mattinata di ieri: Al pronto soccorso del Policlinico di Modena rimanevano in Osservazione in Pediatria un bimbo di 7 anni e una bimba di 5 con alcune escoriazioni. Una mamma di 32 anni è invece stata inviata al medico curante con prognosi di 20 giorni, qualche ferita e una frattura alla mano sinistra. Al Pronto soccorso dell’ospedale civile di Baggiovara sono invece stati dimessi i due uomini “policontusi”. Anche l’altra donna, trasferita a Bologna in elisoccorso, se la caverà con qualche frattura e una degenza un po’ più lunga.
Sistemata la vicenda più dolorosa del disastro avvenuto mercoledì sera, quando intorno aveva di fatto ceduto un piano, crollando su una famiglia tunisina che stava cenando nell’alloggio ricavato in quello che per anni era stato un negozio, si apre la fase degli accertamenti. Un inquilino ha convintamente parlato di muri impregnati di acqua, disagio che era stato segnalato più volte – sostiene lui, ma bisognerà verificarlo con attenzione – alla proprietà.
Intanto è stata fatta un po’ di chiarezza sulla proprietà stesa della palazzina: sono quattro le persone – due uomini e due donne – che ne detengono il possesso e che poi hanno affittato. Nei loro confronti il sindaco di Marano, Giovanni Galli, ha emesso un’ordinanza che decreta l’inagibilità dell’intera palazzina, il non utilizzo e lo sgombero dei locali “fino al ripristino delle condizioni di sicurezza ed igienico-sanitarie a seguito degli interventi strutturali ed impiantistici necessari per una nuova regolare certificazione di agibilità dell’unità abitativa”. Servirà quindi tempo prima che alcuni degli inquilini possano rientrare e sono ospiti di parenti o amici. Altri, invece, stabilita l’agibilità della scala sono già nelle loro case. Il tutto con la regia del Comune, che si è da subito messo a disposizione per gestire il fronte sociale e l’ordine pubblico.
Intanto in procura è stato aperto un fascicolo d’indagine, assegnato al pubblico ministero Marco Niccolini, che mercoledì sera è arrivato a Marano dove lo attendeva già il procuratore capo, Luca Masini, accompagnato dai carabinieri. Si attendono i riscontri effettuati dai vigili del fuoco per valutare nel dettaglio la situazione e comprendere le cause del crollo. Parte della palazzina era stata oggetto di un restauro negli anni passati. Ci potrebbe essere un collegamento tra la tenuta del soffitto e le eventuali vibrazioni causate dai lavori? Si tratta di un quesito a cui soltanto i tecnici potranno rispondere come agli specialisti è stato demandato un accertamento sulla presenza o meno di infiltrazioni nei muri. «Lo avevamo segnalato più volte che sono pieni, si vede l’umidità», accusava giovedì sera un altro inquilino, costretto a lasciare il suo alloggio. Ma fino a quando non vi saranno relazioni ufficiali ogni ipotesi è prematura e lascia invece spazio ad una sola certezza: poteva finire molto peggio rispetto a sei feriti lievi e ad alcune famiglie costrette a lasciare la loro abitazione.l
F.D.
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