Ieri i vertici della sanità modenese hanno partecipato al Consiglio comunale illustrando gli investimenti post Covid che arriveranno per Ausl e Azienda ospedaliero universitaria (Aou). Il finanziamento per Modena è di 72,9 milioni di euro: ai 45,5 milioni destinati dal Pnrr all’Ausl e ai 16,6 per l’Aou, si aggiungono infatti i 10,8 milioni destinati sempre ad Aou dal Piano Nazionale Complementare. Erano numeri già noti, ma che il direttore generale dell’Aou Claudio Vagnini ha specificato sopratutto per quanto concerne gli investimenti tecnologici: «In particolare, 3,1 milioni saranno investiti a Baggiovara per diverse apparecchiature, tra cui una nuova Tac e un Angiografo digitale. Per il Policlinico, tra gli altri, verranno acquisite due nuove Tac, un Angiografo, un altro Acceleratore Lineare per un investimento di oltre 4,4 milioni. L’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero sarà sostenuto con 9,1 milioni; la Cartella clinica elettronica generalista e specialistica costituisce la parte più importante di questo intervento e consentirà di digitalizzare il percorso di ricovero e l’attività ambulatoriale con un unico sistema per entrambi gli ospedali, sostituendo sia le cartelle cliniche cartacee, sia i molteplici e differenti sistemi informatici oggi utilizzati. L’investimento, inoltre, consentirà di acquisire Software specialistici a supporto attività di diagnosi e cura, l’aggiornamento delle infrastrutture digitali e il rafforzamento della Cybersecurity. Verranno potenziati anche i sistemi di interoperabilità interaziendale e regionale».
Invece a margine della conferenza sullo screening oncologico, la direttrice sanitaria dell’Ausl, Silvia Borsari, lancia l’appello sulla carenza del personale: «Facciamo fatica a trovare professionisti e determinati specialisti, ma è una carenza che ha afflitto tutta Italia. Le cause? Una programmazione che non ha tenuto conto dell’elevata uscita e l’aumento di donne giovani nel personale. Quest’ultima è un’ottima notizia per il ricambio generazionale, ma rimanendo incinta, un’altra ottima notizia, si verifica inevitabilmente una riduzione del personale. Questa situazione critica ci costringe a chiedere sforzi aggiuntivi ai nostri professionisti, che si stancano e sono più affaticati perché devono sopperire a un continuo bisogno di più risorse professionali che non riusciamo a trovare sul mercato». E questo riflette sulle liste d’attesa causando ritardi: «Nell’ultima settimana la situazione sta migliorando – continua Borsari – abbiamo molti codici verdi e gialli. Il recupero è graduale e procede, ma non senza fatica».
