Le ossa ritrovate vicino al Tiepido sono state ricomposte Un rebus per la Procura: solo nel 2021 decine di scomparsi
MODENA Così tante ossa che gli inquirenti dovrebbero riuscire a ricostruire quasi per intero lo scheletro di quella persona ancora senza identità. Sono queste le notizie emerse nelle scorse ore, dopo che sabato pomeriggio un uomo che stava raccogliendo asparagi selvatici si è imbattuto in un sacco di cellophane contenente resti umani. È successo tra Maranello e Serramazzoni, in mezzo ai rovi lungo il torrente Tiepido. Indagano i carabinieri sul caso e ancora non è stato stabilito il sesso della vittima anche se l’ipotesi più plausibile data la presenza di abiti femminili è che si tratti di una donna, di età compresa tra i 25 e i 50 anni. Occorrerà attendere il test del Dna, ma intanto sembra che i resti umani – a cui domenica pomeriggio si è aggiunto un ulteriore frammento ritrovato a pochi metri di distanza – siano di almeno due anni fa.
Per circoscrivere la complessità dell’indagine va annotato che ogni anno nel nostro Paese scompaiono migliaia di persone, in percentuale più uomini che donne. Tra il primo gennaio e il 30 novembre del 2021, in Italia sono svanite 4095 donne. Di queste, 1059 non sono ancora state trovate. Tra quelle invece ritrovate, (3036) sono conteggiate anche quelle morte.
A questi numeri, in particolare a quelli forniti dai report degli anni passati, si potrà forse presto aggiungere anche quello del ritrovamento delle ossa umane lungo il torrente Tiepido. In Emilia-Romagna dal 1 gennaio al 30 novembre 2021 sono state 1092 le denunce di scomparsa (417 donne e 675 uomini) e 265 le persone non trovate. In provincia di Modena le denunce sono state 124: 76 minorenni, 40 tra i 18 anni ed i 65, 8 over 65. Tra le motivazioni più frequenti, nel 2021 per l’81,62 per cento dei casi è stato indicato “allontanamento volontario”.
Tornando al dato nazionale, in 1637 casi la motivazione non è stata determinata ma c’è anche un dato inquietante. Sì, perché in 23 casi è stato indicato che la persona svanita nel nulla potesse essere stata vittima di reati. Dati che ogni anno si ripetono con una certa costanza, senza particolari variazioni. Nel 2020, anno particolare causa lockdown, in Italia le denunce di scomparsa totali sono state 13.527 (nel 2021 17.650) e di queste 6.054 persone non sono state trovate.
Numeri che comprendono sia uomini che donne; sono i primi a sparire in maggior numero. Di quei 13.527 totali, le donne erano 3.465 (il 25,62 per cento). Nel 2019 sono state 15.205 le denunce di persone scomparse (4.844 erano donne, 10.361 uomini): 3.983 persone non sono state ritrovate.
La relazione annuale dell’ufficio del commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, ha fornito anche i dati generali sul fenomeno: dal 1 gennaio 1974 e fino al 30 novembre 2021, delle 276.371 persone di cui si è registrata la scomparsa, 68.027 non sono state ritrovate. Migliaia di persone diventate invisibili. A questi dati, occorre infine accostare quello dei cadaveri non identificati. Sì, perché esiste un registro nazionale che raccoglie tutti i dati relativi alle salme che non hanno ancora un nome; quando possibile sono indicati segni identificativi, quali tatuaggi o protesi dentali. A volte sono menzionati i vestiti. Altre, solo i resti: ossa, cranio, ciocche di capelli. Le persone di sesso femminile in questo registro sono 153.
E se le indagini in corso per i resti umani ritrovati lungo il Tiepido non dovessero portare a dare un nome alla vittima, forse anche questi potrebbero essere catalogati in quel registro. Le prossime settimane saranno decisive, anche per meglio datare quei reperti.
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