A Palazzo Santa Margherita con Csi e Fmav centinaia di persone per le coreografie di Backstage, Capriola, Tersicore e Khorovodarte
MODENA. «Insegniamo l’importanza dello sguardo perché la bellezza possa davvero curare le ferite». Sono le parole di Marika Minghetti, responsabile della commissione Cultura, Eventi e Danza del Csi (Centro Sportivo Italiano) di Modena. È questo l’obiettivo del Progetto Aether, una serie di quattro appuntamenti performativi di danza contemporanea all’interno della mostra di Salvatore Vitale “Decompressed Prism” in corso a Palazzo Santa Margherita, che ha fatto il pieno ieri e ha visto anche la partecipazione del sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli. In collaborazione col Csi di Modena, il progetto “Materica: Il movimento che semina cultura”, fonde in maniera unica l’arte e la danza.
Le ballerine di quattro scuole di danza (Backstage, La Capriola, Tersicore e Khorovodarte) volteggiano sullo sfondo di una mostra sulla realtà virtuale, tra gabbie e maschere. Il tema della realtà virtuale e del controllo è infatti più che mai attuale.“I temi della mostra sono molto legati alla danza proprio perché hanno a che fare con la smaterializzazione dei corpi”, dice Chiara Dall’Olio, curatrice della Fondazione Modena Arti Visive. Questa smaterializzazione deriva dalla nascita di un’identità duplice e sempre più divisa. «Ciascuno di noi ritrova ormai un alter ego nella sua identità digitale, che nasce non appena ciascuno di noi crea un profilo sui social». Questo sottopone ogni persona ad un controllo crescente: «Salvatore Vitale paragona i controlli ai quali siamo sottoposti nella nostra vita quotidiana ai controlli di sicurezza degli aeroporti».
Tante sono le tracce che lasciamo con il nostro passaggio in nome di una migliore gestione e di una maggiore sicurezza: «Secondo l’artista lo facciamo in modo sempre più automatico e questo porta alla mancanza di un dibattito sulla tematica».
La grande sfida è stata quella di fondere tutti questi elementi e trasformarli in una serie armonica di movimenti e passi di danza: «La risposta a questo punto interrogativo l’abbiamo trovata nell'elemento dell’etere, sinonimo di quintessenza che secondo Aristotele inglobava i quattro elementi della terra, acqua, fuoco e aria e diventa rappresentazione della realtà virtuale. Da qui è nato il nome dello spettacolo nella sua versione latina “Aether”».
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