Oggi la soprano in città per l’ultimo saluto all’imprenditrice Il marito Ermanno: «Abbiamo fatto qualcosa di speciale»
CARPI. «Miria era una donna straordinaria, perbene, dinamica, una grandissima lavoratrice. Con lei e grazie a lei ho vissuto una di quelle amicizie rare della vita. Un legame indimenticabile». La cantante lirica Katia Ricciarelli sarà presente, oggi pomeriggio alle 14.30 in Cattedrale, al funerale di Miria Losi, regina del pronto moda, venuta a mancare venerdì.
La famosa soprano e attrice ha condiviso tantissimi momenti con l’imprenditrice: insieme hanno intrecciato le proprie arti, quella di Katia espressa nel canto e quella di Miria che trovava libero sfogo nella moda. E Carpi ha famigliarità con la cantante lirica, tanto che una suo gigantografia campeggiava in via Ugo da Carpi, all’ingresso del maglificio New Mi-Ba, di proprietà di Miria.
«Per me è stato un duro colo sapere della sua scomparsa: con Miria ci conosciamo da trent’anni – prosegue Katia Ricciarelli – è sempre stata brava, ambiziosa, una madre e una moglie straordinaria, dal flusso di energie inarrestabile e dalla grande bontà.
Ci teneva a essere sempre perfetta. Sento molta affinità nei suoi confronti, sono così anche io e tengo moltissimo al mio mondo, che mi dà energia e al quale amo dedicare il mio tempo e le mie giornate. Io e lei siamo sempre rimaste vicine anche nei momenti più bui, quelli di difficoltà. Quella con Miria è una di quelle amicizie che succedono molto di rado; adesso si parla di legami con la stessa facilità di regalare un cioccolatino, o con gli stessi toni del Grande Fratello quando in realtà si fanno le scarpe l’uno con l’altro. Lei, invece, sapeva che io c’ero per lei e lo stesso lei nei miei confronti».
Ieri, la funeral home Terracielo era un viavai di parenti, amici, dipendenti della famiglia Bassoli, che hanno portato conforto al marito di Miria, Ermanno, protagonista con lei della stagione ruggente della maglieria, quella che ha reso Carpi famosa in tutto il mondo.
«Io e Miria ci siamo sposati nel 1969 e sono stati anni pieni, densi: abbiamo costruito tanto, insieme – ricorda Ermanno – Abbiamo potuto condividere tante soddisfazione e la vita trascorsa è stata bellissima. Siamo sempre stati felici di quello che abbiamo creato. Possiamo dire di essere stati gli artefici del pronto moda. Siamo partiti con la ditta Mi-Ba, nel 1984, poi man mano ognuno ha intrapreso la sua strada. Siamo arrivati a creare oltre venti aziende nel giro di un autunno. All’epoca c’era forza, volontà di fare, era qualcosa di naturale intraprendere. I figli e i nipoti sono stati le nostre gioie. Mia moglie ha sempre lottato con orgoglio, anche nei momenti più difficili ha saputo rialzarsi contro le difficoltà ed è in buona parte grazie a lei che le nostre famiglie sono riuscite ad avere tranquillità».