La 5C del liceo Tassoni si presenterà quest’anno all’esame di Stato con una singolare esperienza: la classe è stata infatti coinvolta fin dalla terza in un progetto di raccolta di testimonianze, che ha trasformato il confinamento forzato in un’opportunità formativa e oggi vede finalmente la luce con la pubblicazione del sito web Lockdown, accessibile dalla home page del liceo.
«Dalla fine del febbraio 2020, ci siamo trovati a dover rivedere, dall’oggi al domani, pratiche didattiche consolidate e a farci carico anche di una qualche forma di assistenza psicologica ad allieve e allievi che si sono ritrovati d’improvviso costretti in casa, per lo più di fronte allo schermo di un computer, e avevano bisogno di essere coinvolti in attività che li aiutassero a verbalizzare il loro disagio, le loro nuove emozioni, per non esserne dominati», dice la professoressa Marescalchi, docente di Storia e Filosofia, che li ha guidati nell’attività.
Continua: «Inoltre, non volevo perdere l’occasione di lavorare almeno con una classe su questo nostro improvviso essere parte di un evento di tale portata, che non poteva non essere sfruttato in un percorso di costruzione di competenze storiche. Il problema era come farlo, quando mi sono imbattuta su Internet in una proposta francese che poteva fare al caso nostro. Ho cercato allora di farne una versione italiana e, sempre scandagliando il web, ho avuto la fortuna di trovare alcuni video che mi hanno aiutato a presentare alla classe gli essenziali aspetti metodologici della storia orale».
Studenti e studentesse hanno intervistato, su un canovaccio elaborato insieme all’insegnante, amici e parenti di età e condizioni lavorative diverse, per tracciare un quadro il più possibile ampio degli effetti del confinamento. C’è chi ha scelto le persone più vicine, i nonni che non aveva potuto incontrare per lunghe settimane; chi invece, ormai pratico di meeting online, ha preferito mettersi in contatto con zii e cugini lontani, in altri Paesi o continenti, a riprova del fatto che si era nel mezzo di una pandemia. «Ho riconosciuto in alcuni dei sentimenti e delle riflessioni emerse dalle interviste stati d’animo che nei mesi iniziali della pandemia mi sono appartenuti».
«È stato emozionante rivivere la quarantena attraverso occhi diversi», così alcuni di loro commentano l’esperienza.
