Finisce l’incubo per una mamma segnalata dalla scuola L’avvocato Ferraresi: «Finalmente è emersa la verità»
Prosciolta con formula piena dal giudice Antonella Pini Bentivoglio. Si chiude così l’incubo di una madre, imputata di lesioni ai danni della figlia adolescente. Un’accusa infamante per una donna che ha sempre sostenuto di aver voluto fare al meglio il mestiere più difficile del mondo. Cercava di proteggere la figlia dai rischi degli adulti, che in questo caso erano rappresentati da un parente 40enne, impegnato in un legame sospetto con la ragazzina, fatto di chat, messaggi interpretabili e telefonate notturne. Eppure l’intrusione della mamma non era piaciuta alla ragazzina che aveva manifestato alcuni segnali preoccupanti nei suoi rapporti con il resto del mondo.
Su quei turbamenti è intervenuta la scuola con gli insegnanti che hanno preso atto dei racconti e hanno effettuato le segnalazioni del caso. «Mi ha tentato di strangolare con un foulard», avrebbe raccontato la giovane aggiungendo altri particolari inquietanti tra cui affronti con il martello e il coltello.
Logico che di fronte ad un quadro del genere venga aperta un’indagine con accertamenti incrociati, verifiche da parte della procura e degli avvocati difensori, Maria Cecilia Ferraresi e Maria De Rosa.
Inizialmente gli investigatori non avevano voluto effettuare un esame protetto della ragazzina, cercando di esplorarne la personalità e la credibilità. Valutazione che invece ha voluto fare la dottoressa Pini Bentivoglio, chiedendo una consulenza. La medesima strategia è stata adottata anche dalla difesa che si è affidata agli accertamenti della dottoressa Roberta Bruzzone.
Ieri mattina è arrivata la decisione del gup: la mamma aveva infatti optato per il giudizio abbreviato, convinta di avere tutte le prove per ambire al proscioglimento. E così è stato.
«Finalmente è emerso la verità – commenta soddisfatta l’avvocato Ferraresi – Fin dalle prime indagini avevamo portato alla luce alcune situazioni che non convincevano e che poi sono emerse anche nel corso dell’esame protetto disposto dalla giudice».
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