Campagna di Federconsumatori, Arci, Acli e Caritas. Male anche Sassuolo, Formigine, Castelfranco e Bomporto
I numeri dicono tante cose, ma ne raccontano ancora di più le storie dei tanti modenesi che non riescono ad uscirne, come quella del signore che si è presentato agli sportelli di Federconsumatori per denunciare il tabaccaio che gli aveva impedito di giocare di nuovo. In mezzo, però, c’era stata una perdita di 1.500 euro, e soprattutto la convinzione della vittima del gioco, forte del fatto «che avevo appena ricominciato a vincere». Storie sintetizzate bene da una cifra: 768, ovvero gli euro che ogni modenese tra i 18 e i 74 anni spende mediamente in un anno per il gioco d’azzardo (legale) online.
Numeri e storie raccolte da Federconsumatori, Arci e Acli di Modena, per un’articolata indagine che lancia una campagna che si avvale della collaborazione della Caritas diocesana, dell’Università di Modena e Reggio Emilia e dei Comuni di Modena, Castelfranco, Fiorano, Formigine, Nonantola e Soliera. Un lungo lavoro che, nelle parole delle tre associazioni promotrici, non ha un intento proibizionista: «Non vogliamo vietare il gioco legale - spiegano i presidenti Marzio Govoni, Anna Lisa Lamazzi e Silvana Siggillino - ma informare sui rischi di questa pratica, sui soldi buttati, sull’impossibilità di vincere, sui rischi per i bilanci familiari e sulle possibilità di sviluppare patologie non semplici da curare».
Passando ai numeri, nel 2020 i modenesi hanno speso 389 milioni di euro per il gioco online. E se la cifra è particolarmente importante, lo è ancora di più quella relativa alla spesa pro capite per i residenti di età compresa tra 18 e 74 anni: nell’anno dell’esplosione della pandemia, ogni modenese ha speso mediamente 768 euro per giocare d’azzardo via web. Per calcolare quando è stato perso, bisogna sottrarre a queste cifre le somme vinte nelle giocate: dall’indagine emerge quindi che in provincia sono stati persi 21,9 milioni di euro, con una perdita pro capite di 43,32 euro. Tenendo però conto che si tratta di una media e che la platea dei giocatori è relativamente limitata, le tre associazioni hanno stimato in 800-1.000 euro la cifra effettivamente persa da ogni giocatore “vero”. Numeri in linea con quelli regionali, sottolineando la gravità di un fenomeno distribuito su tutto il territorio emiliano-romagnolo e nazionale. Un’analisi altrettanto interessante è quella della distribuzione del gioco online all’interno della provincia: la spesa complessiva pro capite vede in cima alla classifica due Comuni della montagna, ovvero Serramazzoni e Pievepelago, rispettivamente con 1.271 e 1.198 euro spesi per residente. «Numeri - commenta il presidente di Federconsumatori Marzio Govoni - che potrebbero risentire del fatto che in un piccolo Comune il peso di uno o più giocatori “professionisti” è comunque importante, contribuendo così ad alterare le medie». Diverso il discorso per le realtà più grandi, e qui il dato che spicca è quello di Carpi, che già nel 2019 era il primo Comune sopra i 50mila abitanti in regione per la spesa pro capite per il gioco “fisico”: con una spesa di 969,20 euro per residente, oggi la città dei Pio è ai vertici della classifica provinciale del gioco online. Di conseguenza, Carpi guadagna il colore nero nella mappa dell’indagine, così come Sassuolo, dove la cifra delle giocate pro capite raggiunge addirittura i 1.103 euro. Tra i “cattivi” c’è anche Formigine - 949,75 euro giocati per residente maggiorenne - così come Castelfranco, (940 euro), Bomporto (961 euro) e San Possidonio (915). Va un po’ meglio al capoluogo, dove la spesa pro capite è di 804 euro.
«Carpi e Sassuolo rappresentano l’emergenza per il gioco online nella nostra provincia - riprende Govoni - e in particolare la città dei Pio, dove la legge regionale che impone la chiusura o il trasferimento delle sale da gioco vicine ai luoghi sensibili non è stata applicata in modo integrale». E se qualcuno dovesse pensare che l’azzardo online prosperi dove mancano le occasioni per giocare “fisicamente”, l’indagine dice l’opposto: «Il quadro - chiude il presidente di Federconsumatori - è in linea con quanto emerso per l’analogo indicatore calcolato per il gioco “fisico” nel 2019, con Sassuolo e Carpi ai primi posti».
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