Audizione dell'ex amministratore delegato davanti alla Commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte dell'ex capo comunicazione di Montepaschi
È il giorno dell'audizione di Fabrizio Viola, ex amministratore delegato di banca Mps, davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi, l'ex capo comunicazione della banca deceduto il 6 marzo 2013 dopo essere precipitato dalla finestra del suo ufficio in banca.
"Mi sento di dire di no", è la risposta principale ai commissari che gli hanno chiesto se secondo lui David Rossi possa essere stato ucciso. "È il giudizio che mi sono dato avendo letto le carte, considerando abbastanza improbabile che qualcuno riesca a entrare in banca e possa fare quello che ha fatto". "Peraltro ex post - ha detto ancora Viola - associo il disagio di David a quello che è successo e Rossi era sicuramente sotto stress. Ma lo stress che ho patito io negli ultimi due anni, mi sia consentito, non è nemmeno paragonabile".
L'ex amministratore delegato ricostruisce alcuni passaggi fondamentali della morte di Rossi. "David Rossi visse con grande disagio la perquisizione del 19 febbraio 2013. Quando l'ho rivisto dopo la perquisizione, ho trovato una persona colpita e toccata dal punto di vista psicologico". "Dopo la perquisizione, le preoccupazioni principali di David Rossi erano la perdita di lavoro e l'arresto". "Sull'arresto - ha detto Viola - l'avevamo messa anche sul ridere. Lui mi diceva: 'mi porterai le famose arance'. E io gli dicevo non ti voglio sminuire, ma dai le giuste dimensioni alle cose che succedono". "Gli dicevo 'Tu sei capo della comunicazione per quanto tu possa aver saputo, faccio fatica a pensare che tu abbia potuto compiere degli ipotetici reati. Non eri il capo del bilancio. Dai le giuste dimensioni alle cose che succedono!'". "Per quanto riguarda il posto di lavoro - ha anche affermato Viola - credo di avergli dato più volte rassicurazioni sul fatto che questa era una cosa fuori dai nostri radar. Primo perché più volte gli ho ricordato l'apprezzamento mio e del presidente Profumo, secondo perché ho deciso di farlo diventare invitato stabile nel comitato di direzione, luogo delicato dove giravano informazioni molto riservate, e nel programma di coaching. Due segnali di grande fiducia nei suoi confronti".
Viola ha anche parlato della mail "help", quella in cui Rossi annuncia il suicidio ("stasera mi uccido davvero"), e indirizzata proprio all'ex ad. "Quella e-mail ce l'ho stampata nella testa da nove anni, quelle parole mi rimbombano in testa ancora, mi sono sforzato più volte a capire cosa era successo". Viola ha detto che la sua casella di posta elettronica era accessibile "al capo della segreteria Fanti e alla signora Pieraccini. Per quello che mi consta sapevo che la mia mail era solo a loro disposizione e quindi sono andato via relativamente tranquillo per tre giorni di vacanza a Dubai". "Ero collegato con il mio blackberry, ero in una zona con poca connettività ed ho avuto anche un blackout di circa quattro ore". "Io quella mail non ricordo di averla vista quel giorno", ha detto ancora Viola, inoltre "quando David mi ha scritto dopo quelle quattro ore, ribadendomi che aveva bisogno di aiuto, non ha fatto riferimento alla e-mail precedente, credo di averlo tranquillizzato".
"Quando oggi si parla di David Rossi mi rimbombano, non solo in testa, le parole scritte in quella e-mail, ma anche tutto ciò che c'è stato intorno. Siamo al paradosso che per me oggi parlare di Santorini e Alexandria è più facile che parlare di David Rossi".