CARPI. Il primo giorno di aprile, Gabriele Ferrari riceverà l’accredito della pensione. Insieme a tutti gli arretrati. Sì, perché la sua domanda era stata bloccata dall’Inps di Carpi a ottobre: dopo la pubblicazione della sua storia sulla Gazzetta il 4 marzo, sono intervenute l’Inps di Roma e di Bologna, ed è risultato che Ferrari, con i suoi 42 anni e 10 mesi di contributi ha tutto il diritto di percepire la pensione.
La fine di un incubo - almeno si spera - per lui e la moglie Giorgia Morellini, che l’ha appoggiato in questo percorso fatto di mail senza risposta unite alla richiesta, dall’Inps di Carpi, di una dichiarazione dei redditi in realtà non necessaria. Nell’estate del 2021, Gabriele Ferrari, 60 anni, si rivolge alla Cna di Correggio per il calcolo dei contributi. Da Cna gli riferiscono che potrà andare in pensione il 1° ottobre 2021. La domanda viene inoltrata all’Inps di Carpi. Ed ecco i primi problemi. Prima una comunicazione dall’Inps che riferisce che Ferrari potrà andare in pensione a 67 anni. Comunicazione poi annullata: c’è stato un errore. Successivamente, dalla sede Inps di Carpi viene comunicato che la domanda è sospesa: manca una dichiarazione dei redditi del 2008. Tale documento non era stato presentato da Ferrari perché quell’anno non aveva percepito reddito e come spiegatogli dal suo commercialista, secondo la legge del Testo Unico sarebbe stato sufficiente il modello unico.
«Da Carpi – Ferrari raccontava – hanno risposto che le fonti in loro possesso dichiaravano cose diverse sulla necessità di presentare quella dichiarazione dei redditi». Cna Correggio ha fatto allora ricorso all’Inps di Roma. Nessuna risposta. Fino al 4, venerdì scorso. «Dopo la pubblicazione dell’articolo – aggiunge la moglie di Ferrari, Giorgia Morellini – l’Inps nazionale ha chiamato Cna, dicendo di avere accertato che mio marito poteva non fare la dichiarazione dei redditi per quell’anno e quindi aveva ragione».
A quel punto l’Inps di Roma si è rivolta alla sede regionale per fare modificare l’interpretazione dell’Inps di Carpi. Lunedì poi, la svolta. «Si è provveduto a riesaminare la domanda di pensione del signor Ferrari, procedendo con l’accoglimento della stessa», questa la comunicazione dell’Inps regionale a Cna Correggio. «Da Cna – continua Morellini – ci hanno detto che dovrebbero accreditare la pensione, il 1° aprile. Con anche gli arretrati (quindi da ottobre o al massimo novembre, ndr). Siamo felicissimi, ma anche amareggiati perché dall’Inps di Carpi non è arrivato nessun commento, nessuna risposta né delle scuse. Se non avessimo rilasciato un’intervista, la domanda di pensione di mio marito sarebbe ancora insabbiata. Abbiamo attraversato un periodo difficile, tanto da non dormire la notte. Voglio solo che si sappia che Gabriele Ferrari aveva ragione e spero che la nostra storia possa essere utile ad altre persone in situazioni simili».
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