Dal rosso di Nonantola al profondo blu di Frassinoro, passando per il giallo di Formigine e il bianco di Modena. Se il dato generale dice che la popolazione modenese è destinata a calare ancora nei prossimi dieci anni, la ricerca della Provincia rileva importanti differenze geografiche, come conferma il grafico riportato sopra. Partendo dagli elementi negativi, i due distretti in cui negli ultimi 20 anni il calo dei residenti si fatto sentire di più non riservano sorprese, dal momento che si tratta della Bassa e dell’Appennino. In particolare, il calo della popolazione tra il 2001 e il 2021 ha superato il 10% in diversi Comuni della montagna, da Polinago a Fiumalbo, ma anche a San Possidonio nella Bassa. Situazione demografica sostanzialmente invariata nel capoluogo e in buona parte del Distretto ceramico, con l’eccezione di Formigine, Fiorano e Maranello, che negli ultimi 20 anni hanno visto la popolazione crescere tra il 10 e il 20%. Situazione simile in buona parte delle Terre di Castelli, così come nell’area delle Terre d’Argine, a partire da Carpi. Crescita molto più spinta (oltre il 30% dal 2001 al 2021) per il Comune di Marano e per quasi tutto il distretto del Sorbara, da Castelfranco a Bomporto e Nonantola: «Si tratta del distretto più giovane della provincia - conferma il ricercatore Massimiliano Vigarani - perché negli ultimi vent’anni molte giovani famiglie si sono trasferite nell’area della Cintura, dove i costi delle case erano più sostenibili». Un trend confermato dalle proiezioni al 2031, che vedono i distretti di Castelfranco e Vignola in crescita, mentre tutto il resto della provincia calerà, con il dato più pesante per la Bassa (da 84 a 81mila residenti).
