Il suo tempo complessivo, tre minuti diciotto secondi e cinquantadue centesimi, è stato più lento di un minuto e dieci secondi rispetto a Marc Odermatt, medaglia oro, e anche più lento di quello dell'indiano e del saudita
"Come ho cominciato a sciare? Un anno sono andato a fare il dj a una settimana bianca, ho provato..". E oggi ha fatto il suo esordio alle Olimpiadi, prima atleta della Giamaica a competere nello sci alpino ai Giochi.
"Se finisci, batti tutti quelli che non lo fanno", aveva premesso Benjamin Alexander, un Eddy The Eagle in salsa giamaicana: inglese di nascita e londinese di adpzione, ha scelto di gareggiare sotto la bandiera di Kingston per le sue origini e ha fatto la storia anche se sulle nevi di Pechino 2022 ha chiuso 46/esimo sui 46 atleti che sono riusciti a finire la seconda manche del gigante, sulla pista ventosa di Yanqing.
Trentotto anni, a lungo DJ nelle notti londinesi di Brixton, dove si era trasferito dal Northamptonshire per laurearsi in ingegneria e poi lavorare nella finanza, la sua vocazione era quella di girare il mondo davanti alle consolle musicali. Poi, sei anni fa, il tentativo sugli sci, diventato agonismo nelle ultime due stagioni.
"Se mi chiedete quale è il mio obiettivo, rispondo: la sopravvivenza", aveva postato Benjamin. "Mi sono comportato meglio di molti sciatori tra i più forti del mondo che si sono schiantati - il suo commento dopo la gara, per il quale saranno fischiate le orecchie anche all'azzurro De Aliprandini- e questo è un dato di fatto".
Il suo tempo complessivo, tre minuti diciotto secondi e cinquantadue centesimi, è stato più lento di un minuto e dieci secondi rispetto a Marc Odermatt, medaglia oro, e anche più lento di quello dell'indiano Arif Mohd Khan e del saudita Fayik Abdil ( anche questa una storica prima volta: "in Arabia mai avrei pensato di poter sciare...ma ora con un impianto artificiale è possibile farlo anche a Riad") in una gara che ha visto in pista (e al traguardo finale) atleti di Israele, Montenegro, Thailandia, Kosovo, Cipro, Portorico ed Eritrea.
"Non c'era il desiderio di provare a venire qui ed essere competitivi - la sincera confessione del giamaicano - Non puoi raggiungere qualcuno che fa qualcosa da 20 anni se hai appena iniziato a farlo due anni fa: mi basta aver superato il mio limite".
Ad ispirarlo, d'altra parte, un altro britannico di nascita e - nel caso - di bandiera: Dave Ryding, 35 anni, che il mese scorso ha vinto la prima gara in coppa del mondo del Regno Unito. "I sogni possono realizzarsi", dice di lui Benjamin. "Perchè lo sci non può riguardare solo i soliti 10 paesi: altrimenti la gente si annoia, e guarda qualcos'altro". Con il primo giamaicano delle nevi olimpiche, sono d'accordo Nicola Zanon, italiano di Thailandia, Fayik Abdi di Riad, o Yoann Goncalves Goutt, di Timor Est: è uscito, ma lui o qualcun altro al suo posto ci riproveranno.