Il dottor Michele Cavedoni è un medico di famiglia: «Vorrebbero i particolari test, a spese della Sanità pubblica, forse per prendere tempo...»
MODENA. Intervistato dalla Gazzetta, il dottor Dante Cintori aveva raccontato delle pressioni che in questo periodo stanno subendo i medici di famiglia. Pressioni da parte di chi? Da parte di quelle persone, aveva svelato il segretario del Federazione medici di medicina generale, che non hanno intenzione di vaccinarsi e per questo chiedono esenzioni o certificati. Addirittura si è arrivati a uno scontro legale con lettere da parte degli avvocati dei pazienti ai professionisti. Mail, queste, girate all’Ordine della categoria e quindi alla procura.
I casi, come raccontava Cintori, si sprecano e riguardano diverse realtà della provincia. Il dottor Michele Cavedoni, che esercita a Modena, non si è ancora visto recapitare richieste dagli avvocati («Sono però preparato considerando quante ne sono arrivate ai colleghi»), ma comunque si è già dovuto confrontare con alcune situazioni particolari: «Due casi nel mio ambulatorio. Queste persone dovevano sottoporsi al vaccino obbligatoriamente: una mi ha telefonato paventando interventi di avvocati vari, l’altra sull’aggressivo andante si è presentata decisa in studio medico. Poi non c’è mai stato scontro a livello di carte bollate, anche perché nel secondo caso il paziente si è purtroppo contagiato».
C’è quindi un altro aspetto particolare, una nuova richiesta che il dottor Cavedoni svela: «In allegato a queste mail degli avvocati, mi hanno riferito alcuni colleghi, ci sono domande infinite di esami. Esami complicati che secondo queste persone sono legati alla somministrazione del vaccino. In realtà non è così. Personalmente, che come detto non ho ricevuto mail, sono stati proprio i pazienti di persona a chiedermi di prescrivere questo o quell’altro esame di controllo. In particolare quelli che riguardano i fattori della coagulazione del sangue. Ripeto, non servono a capire se un paziente può o meno avere dei problemi legati al vaccino. Di certo c’è che non ho prescritto questi accertamenti che, tra le altre cose, sono molto costosi per il sistema sanitario pubblico. Infatti ai pazienti, quelli più determinati a procedere per questa strada, ho detto di rivolgersi al privato. Si tratta di test da affrontare presso strutture specializzate e il loro costo, come detto, è decisamente elevato. A questo, lo voglio sottolineare nuovamente, si aggiunge che non servono a nulla in questi casi. No so – conclude Cavedoni – forse a prendere tempo...».
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