Stimato immobiliarista da oltre 30 anni. Per 35 ha segnato il ritmo della città con tanti concerti insieme alla sua band
Modena. È scomparso nella sua casa di Castelnuovo all’età di 59 anni Luigi “Gigi” Bertolini. Ieri un malore ha stroncato l’imprenditore immobiliare e famoso batterista rock. La sera prima è stato male, è rimasto a casa dal lavoro e nel primo pomeriggio, mentre riposava, è deceduto. Il funerale sarà fissato nei prossimi giorni. Lascia la compagna Claudia.
A Modena quando qualcuno organizzava un concerto rock, di alto o basso profilo poco importava, la batteria era sicuramente occupata da Gigi. Non c’era gruppo, solista o cantautore locale che non lo conoscesse o non avesse suonato con lui negli ultimi 35 anni. Se esiste una dipendenza artistica, Gigi era drogato di musica rock e di batteria. Il ritmo era la sua vita. Ed era un talento. Il suo ritmo impeccabile ha accompagnato la nostra città per decenni, oltre a creare il sound di un locale fondamentale come il Wienna. Modenese, ex liceale al Wiligelmo, era anche imprenditore di successo. Socio di Giorgio Gozzi, aveva da almeno trent’anni un’agenzia immobiliare molto conosciuta, I Portici. Ma nonostante fosse un uomo d’affari stimato, la sua figura era conosciuta per il suo estro musicale. Faceva gruppo fisso per la sezione ritmica con un altro musicista molto noto in città, Stefano Cappa, che, pur essendo jazzista, ha sempre mantenuto un amore per il rock e il funk. Con loro suonavano Paolo Lisoni, Wilko Zanni e Stefano “Picca” Piccagliani.
Questo era il gruppo storico di Gigi. Ultimamente, quando era possibile a causa dei problemi di pandemia, suonava spesso con Johnny La Rosa. In realtà, come lo ha definito un suo amico d’adolescenza, Marcello Targi, «Gigi era una specie di turnista. Uno che non si tirava mai indietro quando gli offrivano una serata con buona musica». La battuta sempre pronta, il sigaro toscano piantato tra le labbra, bacchette salde in mano, un tocco preciso e l’aria smaliziata: è l’immagine consolidata che si era creato in tanti anni di serate. Aveva iniziato a sedici anni da appassionato dei Police con i Backstage, una band con Targi e Enrico Iori, oggi importante manager. Poi era passato ai Rockin’ Teenagers con Picca. A loro si aggiunsero Cappa e Lisoni. Dalla fine degli anni ’80 diventarono il gruppo di riferimento del Wienna, il circolo giovanile di via Camatta che è stato la fucina dei migliori talenti di Modena per più di dieci anni. Compresi i suoi grandi amici “Rigo” Righetti, Mel e Robby (la ex band di Ligabue) ai quali si aggiunsero La Rosa, Telonio e tanti altri musicisti del bacino rock e blues tra Modena e Reggio. Una decina di anni fa, poi, Gigi prese parte con entusiasmo al progetto musicale Radio Luxemburg per mantenere in vita il sound beat degli anni ’60 suonando con i protagonisti dell’epoca. «Cifra distintiva: ironia contagiosa. Irresistibile, irrefrenabile, inarrivabile. Intelligente. Unica. Con quello sbuffo di sigaro che, da sempre, gli ha fatto compagnia. Loro due sempre insieme. E con loro la batteria», così lo ricorda la sua grande amica ai tempi del Wienna Cristiana Minelli.