Tra i nomi, per forza di cose, spicca soprattutto l’ultimo, protagonista del caso che ha portato alle doppie dimissioni in giunta a Sassuolo e delle messe “abusive” a Casalgrande. Insieme all’ex assessore sassolese Corrado Ruini, però, ci sono 7 politici e professionisti modenesi, che superando - a destra - il popolo no-vax hanno messo insieme una sorta di manifesto contro il green pass. Un lungo appello firmato da Antonio Baldini (capogruppo Fratelli d’Italia a Modena), Giovanni Bertoldi e Barbara Moretti (consiglieri della Lega in città), Andrea Galli (ex consigliere regionale e comunale di Forza Italia), Corrado Ruini (ex assessore a Sassuolo), ma anche dall’ex direttore del Pronto soccorso Daniele Giovanardi, dall’architetto Giuseppe Bellei Mussini e dallo storico Giovanni Fantozzi.
Un “Appello per la difesa delle libertà costituzionali” in cui si ricorda che «a coronamento di una serie di norme illegittime che si sono susseguite a partire dalla proclamazione dello stato di emergenza nel marzo 2020, la decisione del governo Draghi di introdurre l’obbligo vaccinale e il green pass rafforzato per i lavoratori over 50 rappresenta l’ultima, più grave e intollerabile violazione dei diritti costituzionali dei cittadini italiani. Con il green pass prima semplice, poi rafforzato, poi super, è stato creato un nuovo passaporto di cittadinanza che, nel silenzio assordante della magistratura e delle massime cariche dello Stato, lede i fondamentali principi di eguaglianza, di movimento, di riunione, fino a compromettere lo stesso diritto al lavoro».
Secondo i promotori del documento, inoltre, «l’obbligo vaccinale imposto con la violenza del ricatto rappresenta un’abnormità giuridica e politica senza precedenti che sta a dimostrare come la vera emergenza in Italia sia oggi democratica, ben prima che sanitaria. Non è un caso che, ad eccezione dell’Austria, nessun altro Stato democratico al mondo abbia osato introdurre misure così gravi e restrittive nelle libertà civili per contrastare l’epidemia da Covid». Se dunque «molti altri Paesi stanno finalmente pianificando la definitiva uscita dell’emergenza e inaugurando una nuova fase basata sulla convivenza con il virus, in Italia il potere politico continua imperterrito a riprodurre un’emergenza senza fine, perseguendo il “vaccinismo” a oltranza e tentando parallelmente di scaricare i propri fallimenti sul capro espiatorio dei no vax».
L’appello prosegue dunque facendo notare che «se la raffica di misure liberticide, a partire dall’obbligo vaccinale e dal green pass come strumento di controllo e di obbedienza, passeranno e si consolideranno, le conseguenze finiranno per pagarle non solo quei milioni di cittadini che per non cedere al ricatto sono rappresentati come reietti, ma alla fine anche tutti coloro che, per libera e legittima scelta o perché vi sono stati costretti, hanno accettato l’iniezione di un siero ancora sperimentale. In questo contesto, la contrapposizione tra vaccinati e non vaccinati è inaccettabile: la vera alternativa è tra chi viola i diritti fondamentali e chi invece vuole difenderli». Quindi, l’appello rivolto «a tutte le persone che credono nei valori fondamentali della nostra convivenza, affinché si uniscano a noi nel chiedere l’immediato superamento dello stato di emergenza e il ritorno alla legalità costituzionale, con l’immediata abolizione di ogni obbligo vaccinale e la contestuale abrogazione del famigerato green pass».
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