SPILAMBERTO. Avrebbero dovuto cambiare fienile l’indomani stesso, i proprietari delle 400 balle di fieno andate in fumo ieri sera, intorno alle 18.35, nei pressi dell’Inalca di Castelvetro. Per la precisione, la proprietà all’interno della quale l’azienda agricola Ponteghiotto aveva preso in affitto un enorme capannone da utilizzare come deposito per il fieno, ricade all’interno del territorio di Spilamberto. Ed è di proprietà della cantina Chiarli.
«Sono andato via 10 minuti prima di ricevere una telefonata nella quale mi si avvisava che il fienile stava bruciando – racconta il proprietario Adolfo Ancellotti – Sarei tornato domattina (oggi, ndr) per iniziare a spostare nel capannone a Portile il fieno che avevamo qui. Tra l’altro, non stavamo neanche lavorando nel luogo in cui è scoppiato l’incendio. Ma nello stabile di fianco».
L’azienda Ponteghiotto possiede a Portile oltre 600 capi di bovini e da circa 6 mesi aveva spostato lì anche quelli che teneva a Spilamberto, in questo podere preso in affitto da Chiarli. «Faccio questo mestiere da 42 anni e con noi lavorano 12 persone – spiega Ancellotti – Sono davvero stupito e non ho idea di come sia potuto accadere. Ma ci tengo a ringraziare i vigili del fuoco che hanno fatto un lavoro encomiabile, aiutandoci a salvare circa 200 balle di fieno».
A dare l’allarme è stato un agente del Corpo Unico di Polizia locale dell’Unione che passava di lì. Tre squadre dei pompieri sono intervenute per domare le fiamme, oltre ai carabinieri, al sindaco Umberto Costantini e l’ingegner Simonini dell’Edilizia privata, tecnico del Comune. «Ancora una volta, un grande grazie ai vigili del fuoco che si sono spesi per cercare di salvare la struttura e il frutto del lavoro di queste persone. Grazie anche alle molte persone intorno che si sono attivate per dare l’allarme» ha detto il sindaco.
