Provincia, Ulss 1, Anci e tutti i comuni presenti sul territorio chiamati in soccorso dei giovani bellunesi. Non c’è tempo da perdere secondo Davide Praloran, presidente dell’Unpli Belluno, preoccupato dopo le recenti risse tra giovani minorenni avvenute durante la recente la Sagra dei s’cios. Secondo il presidente, enti e associazioni hanno il dovere di creare un nuovo progetto di formazione per aiutare i giovanissimi, renderli protagonisti e fargli capire quale direzione intraprendere per evitare di compiere atti violenti.
Un progetto da mettere a terra subito, già entro l’autunno: «Non c’è più rispetto delle regole di convivenza e dello stare insieme», afferma Davide Praloran, riconfermato da pochi mesi alla guida delle Pro loco bellunesi. «Il rispetto è venuto meno non solo tra di noi, anche nei confronti delle strutture: ci sono continui danni a edifici pubblici ed è una cosa veramente preoccupante. È colpa anche dei genitori, a volte manca una certa educazione».
Queste situazioni, secondo Praloran, devono essere maggiormente attenzionate: «Noi lavoriamo in sinergia con i comuni, ma l’aspetto è fortemente sociale», continua Praloran. «Bisognerebbe coinvolgere l’Ulss 1 in primis e organizzare un percorso di formazione, dedicare del tempo a queste problematiche e trovare dei momenti per decidere come intervenire e far si che certe cose non avvengano più».
«La prevenzione viene già fatta, ma probabilmente non basta», dice il presidente, «deve essere ancora più accentuata e profonda. Bisogna fare delle analisi alla fine degli eventi e circoscrivere questa problematica, per capire quali strade intraprendere e risolvere il più possibile certe situazioni. Ai ragazzi bisogna fare capire che valore hanno queste manifestazioni per il territorio: ad oggi, comunque, sono tanti i volontari in gamba che partecipano alle sagre. È un momento sociale, che mette insieme ogni fascia di età. Quest’anno, comunque, è il primo caso grave che ci viene segnalato, ad oggi non registriamo altre risse come questa».
Ma dove nasce tutta questa violenza? «Probabilmente vogliono fare vedere che sono i più forti», continua Praloran, «ma io mi chiedo: cosa vogliono ottenere facendo certe cose? Purtroppo, è una situazione generale che avviene anche in altre province del Veneto. Ci sono manifestazioni tranquille dove i giovani si divertono e non fanno nulla di male. In altre, invece, nascono situazioni di forte tensione. Questo è dovuto ad un aspetto sociale che ci deve fare dire: fermiamoci un attimo e investiamo del tempo per far si che queste cose si raddrizzino. Perché non è possibile una cosa del genere: non è utile per loro ed è dannoso per tutta la collettività».
L’Unpli già da tempo si è mossa per contrastare e limitare queste situazioni: «Noi abbiamo appena rinnovato il consiglio regionale del Veneto», dice il presidente. «Ci troveremo venerdì prossimo e ne parleremo, ma è difficile: tu puoi mettere la sorveglianza serale per tutelare il pubblico e i minori, però non si risolve del tutto il problema. Bisogna trovare delle collaborazioni con l’amministrazione comunale e trasmettere una visione diversa del rispetto delle persone che partecipano a certe manifestazioni. Eventi che vengono rovinati da alcuni elementi che decidono di venire alle mani».
Tutte le Pro loco della provincia possono attingere ad una convenzione dell’Unpli, che permette di avere a disposizione un servizio di security. «Ogni Pro loco ha una sua organizzazione ed ha a disposizione questa convenzione», conclude Davide Praloran, «L’abbiamo fatta come Unpli di Belluno: tutte le Pro loco possono attingere se non hanno già qualcosa nel loro territorio. L’abbiamo fatto per tutelare il pubblico, tutelare i minori e gli anziani quando vengono alle nostre manifestazioni. Quindi siamo strutturati per affrontare certe situazioni».