Botte da orbi tra due gruppi di ragazzini minorenni, che per due sere di fila hanno fatto baraonda alla Sagra dei s’cios a Quero, suscitando non poca preoccupazione tra gli avventori tranquilli. Con la gente del paese arrivata per godersi una buona cena a base di lumache e una serata di divertimento che si è trovata a vedere giovanissimi che si prendevano a pugni.
La tradizionale festa di Quero si è trovata a fare i conti con l’allarme baby gang.
Una prima serata problematica per la presenza di giovanissimi esagitati è stata seguita da un secondo round la sera dopo. Uno dei ragazzi è rimasto ferito ed è servito l’intervento dell’ambulanza.
Le sere successive è stata necessaria la presenza costante di una pattuglia dei carabinieri alla manifestazione paesana per garantire che tutto trascorresse senza altri inconvenienti.
Teresa Gallina, presidente della Pro loco di Quero, ha un diavolo per capello: si è vista sputare addosso da uno dei ragazzini e le è toccato far chiudere in anticipo una serata, staccando la musica e chiudendo il bar, dopo la scazzottata avvenuta ai margini della manifestazione.
«Ci toccherà ricorrere il prossimo anno ad un servizio di security», dice, «quest’anno quando si è capita l’aria che tirava abbiamo provato a chiedere un supporto ma non c’è stato verso, a luglio e agosto con tutte le manifestazioni e le sagre che ci sono quelli che fanno sicurezza sono tutti già impegnati».
A fare baraonda tra di loro, quasi come se si fossero dati appuntamento alla festa per regolare dei conti, sono stati due gruppi di ragazzini giovanissimi di origine straniera, spiega la presidente.
«La prima volta erano una decina», dice Teresa Gallina, «due gruppi che si sono messi a far casino tra di loro. Tutti molto giovani, sono minorenni e sono convinti che per questo non gli possano fare niente. Uno di loro mi ha addirittura sputato addosso».
La sera dopo la situazione è degenerata ulteriormente. «I due gruppi sono andati fuori dalla pista, tra le macchine, se le sono date. Ad uno hanno rotto il naso o lo zigomo, alla fine sono arrivate anche l’ambulanza e la pattuglia».
Non ci sarebbero state denunce ma lo spettacolo è stato decisamente brutto per i partecipanti alla sagra e per i tanti volontari che dedicano tempo ed energie alla festa.
«Non è stato per niente bello», scuote la testa la presidente della Pro loco. «L’anno scorso c’era stata qualche avvisaglia, si tiravano le mele, cose così. Quest’anno invece sono stati decisamente pesanti, si sono presi a pugni. La seconda sera, vista la situazione con quelli che si davano botte, mi è toccato spegnere in anticipo la festa e chiudere il bar».
A salvare le restanti serate è stata la presenza dei carabinieri, che hanno garantito che tutto filasse liscio, scoraggiando nuovi problemi.
Quello che è accaduto a questa edizione, però, è un campanello d’allarme per le manifestazioni nel Basso Feltrino. «Mercoledì inizia il Reset festival a Fener», dice la presidente Gallina, «spero non abbiano problemi».