Tempi incerti per il completamento delle nuove cucine e difficoltà a trovare forze fresche che supportino il comitato.
La decisione è presa: quest’anno salta la Festa della patata, prevista in calendario dal 23 al 25 agosto nell’area degli impianti sportivi di Pradenich.
Una decisione già ufficializzata dal consiglio del comitato storicamente guidato da Eugenio Garlet, che dunque rimanda tutto al 2025, sperando che le condizioni e il contesto siano migliori.
Sulla decisione pesano come un macigno due variabili che a oggi non hanno ancora risposta: le nuove cucine saranno attrezzate e disponibili per tempo? Ci sono volontari in grado di dedicare alla festa un paio di settimane del loro tempo? Sulla prima domanda il comitato non ha ancora risposte certe, sulla seconda, malgrado il tam tam sui social e con il passaparola, solo poche persone hanno dato la loro disponibilità a rimpolpare lo staff della festa, attualmente sotto il livello di guardia dal punto di vista numerico.
«Per il sottoscritto è una sconfitta», dice Eugenio Garlet, «ma come consiglio abbiamo dovuto prendere atto che la situazione, a due mesi dalla manifestazione, è nebulosa. D’altra parte una manifestazione come la nostra, che richiama migliaia di persone, va pianificata con molti mesi di anticipo e questo, stavolta, non è stato possibile».
Garlet accenna al problema delle nuove cucine realizzate nella sala polifunzionale: «Sappiamo che i lavori sono in corso. Mancano l’allacciamento alla rete del metano e alcuni adattamenti, ma per noi è comunque troppo tardi. Non possiamo preoccuparci di sapere se la cucina sarà operativa oppure no. Magari finiscono i lavori domani, magari tra un mese e sorge qualche problema tecnico. Troppo rischioso pensare di non avere la cucina a disposizione. I capannoni, le tavole con le sedie, le transenne, i gruppi musicali che animano le serate sono tutte cose che vanno prenotate con mesi e mesi di anticipo. Tutti organizzano sagre in agosto. Muoversi adesso significa non trovare più niente».
L’altra questione è quella dei volontari: «Da qualche anno lamento la necessità di trovare rinforzi nel comitato», spiega ancora Garlet, «perché la festa non dura solo i tre giorni in cui si svolge. C’è una serie di cose da preparare prima, e poi al termine, va tutto smantellato. Servono due settimane da dedicare alla festa, ma molti lavorano e possono mettere a disposizione solo ritagli di tempo. Abbiamo cercato di reclutare forze fresche, ma all’appello si sono presentate poche persone, che comunque ringraziamo, con poco tempo a disposizione. A questo punto, mettendo insieme tutte e due le cose, è stato deciso di annullare la festa. È un vero peccato, perché la Festa della patata è una vetrina privilegiata anche per i prodotti della cooperativa La Fiorita, ma non c’erano alternative».
E a proposito della Fiorita, ora l’attenzione si sposta su cosa la cooperativa intende fare ora che è stato pubblicato il bando per la gestione del Centro prodotti agricoli di Busche dotato di un laboratorio per la trasformazione delle materie prime.
Garlet prende tempo: «Posso solo dire che stiamo visionando il bando e una volta valutato tutto insieme al consiglio decideremo se presentare la nostra offerta».
Va ricordato che il complesso giunto in modo un po’ sofferto alla sua ultimazione prevede una superficie di 744 metri quadrati da destinare alle varie attività più un ampio piazzale dove i veicoli potranno manovrare con facilità.
Affitto di 18 mila euro i primi tre anni e di 24 mila per i successivi tre. Il contratto è di complessivi sei anni.
Inutile sottolineare che il Comune di Cesiomaggiore fa affidamento proprio su questo bando per dare slancio alle produzioni enogastronimiche locali creando a Busche un polo dei sapori.
