È nata la Bellunum holding. Il gestore unico dei rifiuti è finalmente realtà, dopo un percorso durato anni e non privo di difficoltà.
L’assemblea dei soci di Bellunum ha firmato il 28 giugno l’atto che sancisce l’operazione, con Bellunum capogruppo industriale e aggregate le altre tre società che si occupano di raccolta dei rifiuti nel territorio provinciale: Ecomont, Valpe Ambiente, Ponte servizi.
In tutta la prima fase, che durerà cinque anni almeno, nulla cambierà per i cittadini: i sistemi di raccolta rimarranno quelli in essere (porta a porta spinto o stradale evoluto, con i contenitori per la differenziata nelle isole ecologiche), le tariffe non subiranno variazioni di rilievo, se non quelle consentite da Arera, l’autorità nazionale di regolazione del settore.
Fra cinque anni si arriverà alla fusione per incorporazione, ma anche allora non ci saranno grandi stravolgimenti: non sarà necessario uniformare i sistemi di raccolta, che potranno quindi rimanere sostanzialmente i due che i cittadini ben conoscono.
Questo dettaglio è contenuto nella pianificazione d’Ambito del Consiglio di Bacino bellunese.
Si manterranno anche i sistemi tariffari, perché è noto che la raccolta ha costi differenti per i due sistemi.
Oggi ce ne sono undici, perché le stesse quattro società di raccolta fanno tariffe differenti (oggi sono approvate dai consigli comunali).
In prospettiva, si arriverà ad averne due, uno per il porta a porta e uno per la raccolta stradale.
In merito allo smaltimento, invece, si va verso la tariffa unica regionale per portare il secco indifferenziato nei tre termovalorizzatori e nelle sette discariche ancora attive in Veneto.
Ma lo smaltimento incide appena per il 10% sulla fattura.
L’operazione è frutto di una collaborazione fra i Comuni della provincia, disegnata secondo le indicazioni della legge sulla concorrenza e del decreto di riordino dei servizi pubblici locali.
Garantirà continuità di servizio e qualità, salvaguardia dei soggetti gestori, la governance dei Comuni sulle società, efficienza ed economie di scala. Tutti i dipendenti delle quattro società di raccolta continueranno a operare.
Il presidente sarà indicato dal Comune di Feltre, l’amministratore dal Comune di Belluno.
Nel cda della holding ci saranno poi un rappresentante di Valpe, uno di Ecomont e uno di Bellunum.
Per la Ponte servizi ci sarà la presidenza dell’organo di controllo.
«Abbiamo fatto squadra e questi sono i risultati», le parole del sindaco di Belluno, Oscar De Pellegrin, alla presentazione avvenuta il 28 giugno a Villa Carpenada, dopo l’assemblea dei soci che ha sancito la nascita della holding.
«Fondamentali, in questo lungo percorso, sono stati la collaborazione e il dialogo, ma anche il ruolo del Comune di Belluno che ne è stato promotore. Un risultato storico, che però non è un punto di arrivo bensì di partenza. Abbiamo cinque anni davanti per strutturare la società, arrivare alla fusione, definire tariffe adeguate al servizio».
La provincia di Belluno, ha ricordato l’assessore Gianpaolo Bottacin che ha la delega ad ambiente e rifiuti, arrivò per ultima quando si trattò di costituire i Consigli di bacino.
«Siamo passati ora ad essere un esempio virtuoso», ha detto, «che renderà più efficace ed efficiente il sistema, e consentirà di tenere bassi i costi per i cittadini».
Il Veneto in questo è virtuoso: la tariffa media è di 164 euro/abitante/anno, quella nazionale è trenta euro in più.
Un ruolo determinante, nell’intero processo, l’ha avuto il Consiglio di bacino: «Due anni fa, quando abbiamo preso in mano il percorso, eravamo nell’impasse Dolomiti Ambiente», ha ricordato la presidente Milena De Zanet.
«Siamo andati oltre, abbiamo messo in sicurezza le società e siamo arrivati oggi ad un affidamento del servizio per quindici anni». L’importo è di 560 milioni di euro.
Molti, a partire da Bottacin per passare al senatore Luca De Carlo, hanno poi evidenziato la strategicità di aver mantenuto in mano pubblica la gestione dei rifiuti.
Per il futuro, ha evidenziato il sindaco di Feltre Viviana Fusaro, bisognerà puntare a «migliorare il servizio, intervenendo anche nel ciclo del trattamento, e mantenendo un buon rapporto costi-servizio».
Le utenze gestite dal nuovo soggetto Bellunum holding sono complessivamente 165.256. Di queste, 150.016 sono utenze domestiche, 15.240 non domestiche.
La raccolta differenziata (percentuale aggregata) era dell’84,8% del 2022, entro il 2030 l’obiettivo è arrivare all’89%. In merito a questo punto, i Comuni bellunesi hanno prestazioni eccellenti.
Lo ha ricordato de Carlo, facendo l’esempio di Calalzo che nel 2009 aveva una differenziata al 31% (maglia nera in Veneto) e con l’affidamento a Ecomont ha avviato un percorso virtuoso.
«Senza tanta demagogia come accaduto altrove, dove i rifiuti più che prodotti da smaltire era veicolo di propaganda politica».
Molteplici riconoscimenti ha ottenuto per esempio il Comune di Ponte nelle Alpi, ha ricordato la neo sindaco Elena Levorato, senza scordare il «percorso di ristrutturazione aziendale che ha permesso di arrivare a questa operazione con i conti in ordine», le sue parole.
