La coppia era riuscita a farsi ospitare in casa da una 55enne, poi le avevano alleggerito il conto postale
Avevano circonvenuto una 55enne, spillandole decine di migliaia di euro: la polizia postale è riuscita ad arrestare la coppia, biglietti del treno in mano, sul binario della stazione. È l’esito di un’inchiesta che ha visto all’opera la polizia postale coordinata dal responsabile Gianluca Brancaleone e gli uomini del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Veneto – PolPost e Comunicazioni di Venezia, col dirigente Michele Fioretto. L’indagine, che riguarda la parte alta della provincia, è stata diretta dalla magistratura, e «con caparbietà dal procuratore facente funzioni», ha sottolineato Fioretto.
Bonnie and Clyde (il loro arresto è stato convalidato) ora non possono più mettere piede in Veneto e hanno anche un divieto di avvicinamento: accusati di circonvenzione di incapace della 50enne bellunese, sono risultati nullafacenti e nullatenenti. Lei 50enne bellunese, lui sulla quarantina, siciliano, avevano architettato tutto per trasferirsi a vivere al sole dell’isola, dopo aver prosciugato il conto della vittima, alimentato da un solo stipendio. Erano riusciti addirittura a farsi ospitare nell’abitazione da colei che avevano scelto come vittima e sono andati avanti per alcuni mesi. A un certo punto, questi continui accompagnamenti della donna all’ufficio postale per i prelievi e la richiesta di un prestito di 22mila euro allo stesso sportello hanno insospettito i funzionari delle Poste, che hanno segnalato quelle che sembravano loro delle anomalie. La collaborazione tra uffici postali, istituti di credito e Polpost (che ha il sito www.commissariatodips.it) nell’ambito della protezione delle fasce più deboli contunua quindi a dare notevoli frutti. Non c’è voluto molto alla polizia postale e alla procura per capire quello che stava succedendo.
«Dalla ricostruzione fatta», spiegano Fioretto e Brancaleone, «è emerso che la donna, dopo aver conosciuto la coppia ed averla accolta nella propria abitazione, si è trovata in uno stato di soggezione rispetto ai due soggetti che, approfittando del suo stato di fragilità emotiva, la inducevano a continue dazioni di denaro. La Procura di Belluno ha pertanto disposto tutti gli accertamenti diretti a ottenere i necessari riscontri per verificare la responsabilità penale della coppia e lo stato di soggezione psicologica della vittima».
Alla fine sono stati drenati dai 30 mila ai 40 mila euro e alla donna è stato fatto accendere anche un prestito di 22mila euro. Gli inquirenti, dopo pedinamenti e indagini, sono entrati in azione con una perquisizione nell’abitazione che ospitava la coppia. Qui hanno trovato un portafogli “gonfio” di denaro in contante e due biglietti ferroviari: un particolare che ha fatto capire che avevano deciso di scappare col malloppo.
«La coppia aveva sottratto il denaro nel tempo, alla parte offesa ed era ormai pronta a partire in treno per la Sicilia», dove, senza il tempestivo intervento della Postale, avrebbe speso quanto indebitamente ottenuto. Dopo il primo sequestro di denaro, in seguito alla perquisizione, la coppia aveva deciso a fuggire, ma non senza contante: circa un quarto d’ora prima di prendere il treno, infatti, i due erano riusciti ad effettuare un ulteriore prelievo di fondi per autofinanziarsi: la Postale li ha bloccati in stazione e arrestati.
«Determinante il ruolo della collaborazione tra Poste e polizia, che ha permesso concretamente di far scattare gli accertamenti investigativi e porre termine all’azione criminale». Di qui l’invito «a tutta la rete di istituti bancari a continuare nel segno di una proficua sinergia con la polizia per la tutela di vittime vulnerabili di reati lucrativi, segnalando ogni operazione sospetta alle forze dell’ordine». —
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