«Se e quando verrà presentato un progetto a favore della pista da bob di Cortina, lo stesso sarà istruito e gestito come tutti gli altri progetti d’intervento e, se risponderà ai requisiti, finalità e ambiti della legge d’intesa istitutiva del Fondo Comuni Confinanti potrà essere sottoposto alle valutazioni e approvazioni conseguenti con il parere favorevole del Trentino».
Sembra possibilista, ma ha i toni della smentita, la posizione della Provincia Autonoma di Trento circa l’utilizzo del Fondo Comuni Confinanti per la gestione post olimpica della pista da bob.
È quanto si legge in una nota pubblicata due giorni fa, ma nella stessa nota Trento precisa anche che: «Allo stato attuale la Provincia di Trento non ha adottato nessuno schema di accordo ufficiale» e smentisce categoricamente l’ipotesi di poter contribuire economicamente alla gestione della nuova pista da bob, né tanto meno a coprirne eventuali deficit in concorso con altri soggetti.
Una puntualizzazione che coinvolge anche la vicina Provincia Autonoma di Bolzano: «Nessuna risorsa delle due Province è destinata a sostenere l’impianto di bob di Cortina d’Ampezzo».
Mentre in provincia di Belluno cresce la preoccupazione per l’accordo che potrebbe prelevare risorse dai fondi destinati allo sviluppo socio economico del territorio, dunque, oltre confine emergono paletti importanti.
L’assemblea dei sindaci bellunesi, però, non sarà convocata prima delle elezioni europee e quindi bisognerà aspettare metà giugno prima di capire come andrà a finire.
Nel frattempo però, grazie alla consigliera regionale veneta Cristina Guarda (Europa Verde) riemerge dagli archivi un documento del 2019 che la dice lunga su come si sia arrivati a questo punto e sul fatto che l’intenzione di utilizzare i soldi del Fondo Comuni Confinanti ci fosse fin dall’inizio. E con il benestare sia di Trento che di Bolzano.
Si tratta di una lettera di intenti inviata al presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach, dalle Province Autonome di Trento e Bolzano, dalla Regione Veneto e dal Comune di Cortina, datata 29 marzo 2019 e concentrata proprio sulla pista da bob di Cortina.
La lettera contiene essenzialmente l’impegno da parte della quattro istituzioni «al fine di garantire la sostenibilità economica nel periodo successivo ai Giochi» con un accordo pluriennale a quattro che mira alla piena accessibilità della sede come centro di riferimento per le attività di bob e slittino delle Dolomiti, ma va anche oltre affermando: «L’intenzione comune di finanziare la pista da bob olimpica Eugenio Monti mediante le risorse finanziarie del Fondo Comuni Confinanti che viene alimentato annualmente con 80 milioni di euro». Prima delle firme in calce dei presidenti Zaia, Kompatscher e Fugatti e del sindaco Ghedina, la lettera si conclude assicurando l’impegno delle parti a: «Garantire la copertura di qualsiasi deficit possa verificarsi nella gestione economica della struttura sportiva».