Il caldo, si sa, può giocare brutti scherzi. Così, mentre noi ci rilassiamo davanti alla televisione, entusiasti di una Formula 1 che finalmente ci regala emozioni, in pista alcuni piloti stanno letteralmente perdendo la testa. In Ungheria, è toccato a Verstappen e Norris. Scemate le polemiche tra di loro dopo il contatto in Austria, i due si sono messi a fare la guerra al mondo. Ma da piloti di questo calibro è accettabile aspettarsi un comportamento del genere?
Già sabato avevamo colto da Max più di un accenno di frustrazione: la pole persa per 46 millesimi e un pacchetto di aggiornamenti che non ha reso quanto prospettato. Ma domenica l’olandese è esploso in mondovisione lasciandosi andare ad una vera e propria crisi di nervi. Sono volati paroloni contro il muretto e, soprattutto, contro il suo ingegnere di pista, Gianpiero Lambiase. La tensione, già alta, è cresciuta a dismisura con Max che non ha fatto altro che lamentarsi, prima per l’undercut di Hamilton, poi per quello di Leclerc, nervosismo che lo ha portato a causare un incidente nel tentativo di sorpassare Lewis. A quel punto anche l’irreprensibile Lambiase è esploso, accusando Max di aver fatto il bambino per tutta la gara.
Max ha sbagliato, perché se oggi c’è qualcosa di buono in Red Bull (oltre a lui), questo è proprio il muretto. Basti pensare alla sfilza di errori commessi dalla McLaren nelle ultime gare o a quelli commessi dalla Ferrari negli ultimi anni, per capire il valore della squadra. Detto questo, la frustrazione di Max è comprensibile, ma il problema sta in come e verso chi è stata espressa. In Red Bull stanno giocando col fuoco: sono senza leader e senza idee, trainati dal talento di Max e dalla rendita di Newey, ma la magia si sta esaurendo a vista d’occhio. Se c’è un luogo dove sarebbe opportuno sbattere i pugni, quel luogo è Milton Keynes. È lì che si è inceppato il meccanismo, è lì che si è deciso di rinnovare Perez ed è soprattutto lì che si è voluto mantenere un Horner, di fatto spodestato, alla guida della squadra.
C’è, in tutto questo, qualcuno che è stato capace di far peggio di Max: Lando Norris. Sorpreso ancora una volta in partenza, dove è stato superato da Piastri, Norris si è dimostrato un pilota ancora molto acerbo. Quando si è ritrovato primo, grazie a una strategia abbastanza incomprensibile da parte del team, ha iniziato a correre come un pazzo, bruciando le gomme e ignorando le comunicazioni radio per evitare di cedere la posizione al compagno di squadra. Alla fine, dopo innumerevoli richiami dai box, ha dovuto desistere, restituendo a Piastri ciò che era di Piastri. Il comportamento del pilota britannico denuncia una totale mancanza di lucidità. Se Lando avesse ceduto subito la posizione, avrebbe avuto tutto il tempo e le opportunità per sferrare un attacco a Piastri e conquistare la vittoria, ma così non è stato. A questo si aggiunge anche la figuraccia rimediata nel retro podio, dove ha risposto in malo modo a Lewis Hamilton, reo di aver fatto notare quanto fossero veloci le McLaren.
Alla fine, è stato Oscar Piastri a portare a casa la vittoria, senza troppe esultanze, dopo una prima affermazione macchiata dall’atteggiamento egocentrico di Norris. Insomma, considerando le manie persecutorie di Verstappen e l’immaturità di Norris, è facile comprendere perché i due siano così legati. Speriamo che Lando e Max si concedano una bella camomilla prima del prossimo GP in Belgio, altrimenti anche lì dobbiamo attenderci una durissima guerra di nervi.
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