Trieste, 29 dicembre 2024. La Pallacanestro Trieste conclude il 2024 con un derby contro l’Umana Reyer Venezia, una sfida dai tanti ex, sia da una parte che dall’altra, partendo da Juan Fernandez che rimette piede per la prima volta al PalaTrieste come avversario, dopo le tante avventure in biancorosso. La scorsa settimana, con il Natale alle porte, i padroni di casa avevano colto un importante successo interno contro la Vanoli Cremona, mentre gli ospiti si erano arresi nel finale alla Germani Brescia.
Con un rendimento altalenante e tante voci da smentire oggi i veneti sono entrati in campo più concentrati e aggressivi, pronti a sfruttare il punto debole dell’avversario, imponendo la propria maggior fisicità. Con le difese al comando, il punteggio non è elevato. La partita è un susseguirsi di parziali e controparziali e Venezia prova ad allungare in un paio di occasioni, ma gli avversari non mollano. Finisce 70–76 e i lagunari riescono ad espugnare il PalaTrieste.
Con ancora 2 gare mancanti per terminare il girone di andata, e in vista delle qualificazioni alla Coppa Italia, Trieste mantiene ancora vive le speranze dall’alto del suo ottavo posto a 14 punti, mentre Venezia avrebbe bisogno di un miracolo, essendo undicesima con 10 punti.
Primo quarto. Christian si affida a Ross, Valentine, Brooks, Uthoff, Johnson, mentre Spahija a Ennis, Wheatle, Parks, Wiltjer e Kabengele. Valentine apre le ostilità, ma Kabengele pareggia dalla media. Uthoff segna la prima tripla, ma la partita si sviluppa sul piano dell’equilibrio e della fisicità, con molti contatti. permessi. Parks e Valentine sono i principali terminali offensivi. Kabengele trova il 17–15 e la risposta di Trieste arriva oltre il tempo massimo.
Secondo quarto. Ross si prende due possessi di vantaggio, ma Venezia rientra con Moretti. Trieste forza dei tiri e gli avversari puniscono con un +4. Valentine accorcia, ma è ancora Parks a ricacciare indietro i padroni di casa. Brown, al rientro dall’infortunio, suona il suo repertorio e impatta nuovamente. La preghiera di Uthoff si spegne sul ferro, in perfetta parità, 35–35. Le percentuali al tiro sono basse, i padroni di casa trovano soddisfazione dal tiro dalla lunga distanza (6/15), anche perché gli ospiti dominano l’area soprattutto a rimbalzo (10 offensivi). Valentine e Parks raggiungono la doppia cifra con 14 e 12 punti.
Terzo quarto. Gli ospiti aumentano l’intensità difensiva e Simms con un recupero e schiacciata dà un nuovo +3 a Venezia. Gli ospiti entrano di prepotenza, sfruttando la maggior fisicità finché Brooks chiude un parziale di 0-14, suonando la carica. Johnson domina l’area e, sfruttando le gite in lunetta, riavvicina i giuliani a -2. Wiltjer non ci sta e interrompe il 9-0 avversario. Con una fiammata, Uthoff impatta, ma Casarin, con una tripla, riporta avanti gli orogranata. Ruzzier appoggia al ferro il 57–58.
Quarto quarto. Uthoff riprende da dove aveva lasciato e per un attimo Trieste mette la testa avanti. Tessitori fa ripartire Venezia con un nuovo possesso pieno. I lagunari approfittano di un paio di errori dei triestini per riportarsi in doppia cifra finché Uthoff blocca il parziale. La tripla di Valentine rimette Trieste a -4 con 36″. Ma poi sceglie di lasciare Parks ad amministrare il tempo e l’ultimo possesso, che firma con il 70–76 finale. La soluzione di Uthoff non ha successo, quindi è Venezia a vincere il derby e salutare con un sorriso il 2024.
Le percentuali al tiro sono basse per entrambe le squadre, ma Venezia gestisce molti più possessi, tira più liberi, e domina a rimbalzo offensivo, mentre Trieste continua a perdere troppi palloni, faticando con il tiro in area. L’ MVP della partita è Jordan Parks, uno dei tanti ex di oggi, con 18 punti e 8 rimbalzi (5 solo in attacco) in 24′. I migliori tra i triestini, invece, Denzel Valentine con 17 punti in 32′ e Jarrod Uthoff con 16 punti, 6 rimbalzi e 5 stoppate in 34′.
Pallacanestro Trieste – Umana Reyer Venezia 70-76
Parziali: 17-15; 18-20; 22-23; 13-18.
Progressione: 17-15; 35-35; 57-58; 70-76.
#0 Massimiliano Obljubeh n.e.
#3 Stefano Bossi n.e.
#4 Colbey Ross 4,5. Serata nervosa e frustrante, dovuta ad una pressante difesa, che limitava così le sue opzioni offensive, contornata da pessime percentuali al tiro (2/11). Mai in partita, 6 punti, un assist per i compagni e 1 solo fallo subito in 22′. Nel secondo tempo Christian gli concede solo 4′.
#8 Lodovico Deangeli s.v.
#9 Jarrod Uthoff 7. Quando la palla scotta, finisce quasi sempre nelle sue mani e con discrete probabilità di successo. In 34′ realizza 16 punti (6/11), 6 rimbalzi e 5 stoppate. Rimane il più continuo e affidabile.
#10 Michele Ruzzier 6. Nei 21′ in cui rimane sul parquet realizza 5 punti (2/5), nessun viaggio in lunetta. Prova a difendere forte, ma in un momento decisivo viene punito con un antisportivo, che permette agli avversari di scrollarsi di dosso i triestini.
#12 Luca Campogrande n.e.
#13 Francesco Candussi 5/6. Pochi minuti per lui. Inizia con il botto, mettendo una tripla di punta, poi qualche sbavatura e tanti falli, che ne limitano la permanenza in campo.
#22 Markel Brown 6. È alla prima partita dopo l’infortunio. Dimostra che è in una buona condizione, ma non è ancora al top. Prova comunque a scuotere la squadra con 8 punti (2/6 al tiro e 3/5 ai liberi) e 4 rimbalzi in 28′. Si fa tentare da un avvicinamento a canestro nei momenti finali, ma invece di 2 punti comodi, urta il difensore e regala palla agli avversari.
#23 Jeff Brooks 6/7. Fa il solito lavoro sporco dietro le quinte, sfiorando una doppia doppia con 9 punti e 9 rimbalzi in 30′ e tiene alto il morale della squadra.
#34 Jayce Johnson 6+. Con questi avversari ovviamente non può ripetere la gran prova della settimana scorsa, ma dà il massimo e, anche se nella mischia non riesce a segnare, fa un bel percorso netto dalla lunetta (6/6). È il più pericoloso con 7 falli subiti e non si fa mancare neanche 6 rimbalzi e 2 assist in 24′.
#45 Denzel Valentine 6,5. Inizia bene e soprattutto concentrato, realizzando 14 punti solo nel primo tempo, poi si perde nelle maglie della difesa per rilasciare un ultimo colpo nel finale. È comunque il top scorer di casa con 17 punti (7/16), 5 rimbalzi e 3 assist in 32′.
#0 Amedeo Tessitori 6,5. Pochi minuti (13′) ma di qualità: 6 punti nell’ultimo quarto, che vanificano il sorpasso giuliano con l’unica pecca di un 0/3 ai liberi.
#4 Alessandro Lever n.e.
#7 Davide Casarin 6. La sufficienza solo perché realizza una tripla importantissima nel finale (1/5 al tiro) e concretizza 2 recuperi. Gioca 16′.
#8 Juan Fernandez s.v.
#9 Davide Moretti 6. Dei buoni tiri: 11 punti (3/5) e impeccabile in lunetta (4/4).
#11 Tyler Ennis 6,5. Con lui in campo la regia è in mani più sicure. Gioca 25′, in una serata in cui non brilla particolarmente al tiro con 9 punti (3/12), 4 rimbalzi e 4 assist.
#14 Giga Janelidze n.e.
#21 Mfiondu Kabengele 6/7. In area è difficile da fermare o spostare, realizza 11 punti (5/10), ma ha qualche difficoltà in lunetta (1/3), e se capita l’occasione non disprezza nemmeno il tiro dall’arco. Cattura 8 rimbalzi, ma la difesa riesce anche a punirlo con 2 stoppate. Non entra nel quarto finale.
#22 Jordan Parks 8. Nei 24’ in cui rimane in campo sembra onnipresente, sempre pronto e attento per catturare rimbalzi e correggerli a canestro o per contendere le palle sporche. È l’MVP e top scorer di serata con 18 punti, 8 rimbalzi (5 offensivi) e 1 recupero.
#24 Carl Wheatle 6. Non fa canestro (0/3), ma nei suoi 17′ cattura 8 rimbalzi di cui 3 offensivi. Termina con un +/- di 13, il più alto della squadra.
#25 Aamir Simms 6/7. In 19′ si prende tante buone iniziative, e alcune sue giocate sono fondamentali. Realizza 11 punti (3/5 al tiro e 4/5 ai liberi), subisce 4 falli, stoppa e cattura anche 3 rimbalzi.
#33 Kyle Wiltjer 5/6. Per tre quarti rimane nascosto nelle maglie della difesa, per poi togliersi qualche soddisfazione nel quarto finale. In 24′ realizza 7 punti (2/11 al tiro e 3/3 ai liberi), 1 assist e 1 recupero.
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