Dopo la bella serata genovese con la vittoria in tranquillità contro la Cechia, per l’Italbasket Rosa è tempo di affrontare la Grecia a Chalkida, non troppo distante da Atene.
All’andata a Vigevano lo scorso anno le ragazze di Capobianco vinsero di 9 punti in souplesse ma l’assenza di Fasoula aveva pesato parecchio per coach Prekas mentre questa volta è lo staff azzurro a lamentare la mancanza sotto canestro di Olbis Andrè, Lorela Cubaj e Valeria Trucco.
Se mescoliamo i due eventi possiamo iniziare a capire il perché la Grecia abbia vinto su un Italbasket che non ha mai fatto canestro, ne ha sbagliati di clamorosi e che soprattutto ha subito le lunghe elleniche in maniera tale da aver reso quasi ingiudicabile l’impianto difensivo ed in parte anche offensivo.
Perché è chiaro che se tutta la difesa è focalizzata sulla figlia dell’ex pivot della Grecia oro ad Euro87 causa assenze nel reparto, è ovvio che nessuna ha potuto difendere come normalmente fa. Qui poi si potrà parlare del bacino ristretto, ristrettissimo sul quale può contare Capobianco nel settore lunghe, ma non è questo il luogo e forse nemmeno il momento per farlo.
Sta di fatto che Fasoula ne ha messi 16 nel primo tempo, 24 alla fine conditi da 13 rimbalzi. Con Olbis e Cubaj avrebbe fatto altrettanto? No, vero? E allora di che parliamo…..la questione preoccupante è un altra, e cioè le percentuali e la tenuta difensiva che a me non era parsa ottimale nemmeno a Genova al contrario dello staff e di molti addetti ai lavori.
Questione percentuali: 16/60 totali, con 2/17 da tre punti sono numeri che non esistono per una squadra col talento di queste ragazze. Ancora si più se consideriamo che abbiamo sbagliato dei canestri incredibili, a memoria due di Fassina e uno di Madera da sole da sotto canestro, roba che l’ultimo errore così l’hanno commesso entrambe quando erano aquilotte….e poi l’11/20 ai liberi, 9 sanguinosi punti lasciati sul tavolo.
L’è’ tutto sbagliato, l’è tutto da rifare come avrebbe detto Gino Bartali? Ni, nel senso che bisogna ragionare più a mente fredda.
Questa con la Grecia fondamentalmente non aveva troppo significato, e la maggior parte delle nostre ragazze non hanno troppo piacere a dare il 100% in una partita senza nulla in palio in mezzo a campionato ed Eurolega.
E’ anche vero che a nessuno piace perdere e poi è una delle ultime occasioni di rafforzare questo gruppo in previsione di Euro2025 ed è qui che le ragazze sono mancate. Facendo la tara al fatto che qualcuna, segnatamente Zandalasini, non è apparsa in formissima e che le altre come detto prima si saranno anche gestite un dilemma fondamentale mi ha assalito guardando la partita.
Ma questa Italbasket, a che ritmo deve giocare? A quello uptempo di Villa e Pasa (che poi è anche quello di altre giocatrici tipo Spreafico o Andrè e Cubaj, brave a correre il campo) o a quello sincopato di Zandalasini, Verona e Keys? Badate che non sto parlando di prima o seconda opzione offensiva ma solo del ritmo di gioco…Io sono dell’idea che più corriamo e meglio è, a costo di perdere qualche palla in più e di forzare qualche situazione.
A difesa schierata le azzurre non hanno la stessa efficacia e non hanno tantissime opzioni al gioco perimetrale, legandosi così mani e piedi alle percentuali che non sempre sono di livello. Come accaduto oggi, e la mancanza di alternative tattiche difensive che non fossero una zona 2-3 mi ha dato un ulteriore motivo di preoccupazione.
Poi ci sarebbe da discutere sui minutaggi, ma non lo faremo perché non sappiamo cosa ha in testa Capobianco, se ha usato questa partita per testare alcune e far giocare assieme altre. L’unica cosa che dico ha un nome ed un cognome, Carlotta Zanardi.
Non so se avesse un problema fisico, così non fosse sarei molto sorpreso di questa doppia esclusione, perché Charly per me rappresenta il nostro futuro ma anche il presente tanto quanto Matilde Villa. Anzi io caldeggio il loro utilizzo in combinata, sulla scia di quello che fece coach Piazza ai recenti Europei U20 dove l’Italia vinse il bronzo.
Carlotta può difendere (forte, perché difende forte) contro le guardie ed in attacco per me è complementare a Matilde. Per una volta che abbiamo un duo giovanissimo di grande livello……non le facciamo giocare assieme?
Sulle altre come detto i giudizi lasciano il tempo che trovano viste le premesse. Adesso passerà qualche mese prima di rivedere in campo le azzurre. Segnatevi la data, giovedì 6 febbraio contro la Germania di Fiebich e delle gemelle Sabally, bel banco di prova dopo questa deludente prestazione
Matilde Villa 6,5: la più viva, anche se come detto è costretta a giocare sotto ritmo dando a chi guarda la sensazione che dà guardare girare le F.1 a Montecarlo…
Sara Toffolo 6: esordio in azzurro e subito un bel rebus, la marcatura di Spanu. Se la cava, dimostrando di sopperire alla mancanza di qualche kg e cm con l’abnegazione e l’astuzia. Trucco deve stare attenta in vista della prossima finestra e più in generale anche ad Euro2025.
Francesca Pan 5: usata spesso da ala forte va sotto fisicamente e non riesce a rendere la pariglia da fuori causa serata storta al tiro.
Ilaria Panzera 6,5: una delle più pimpanti, aggressiva al punto giusto anche in attacco. Poi non può essere lei a risolvere le cose ma ha dimostrato di poter essere un punto fermo di questo gruppo.
Martina Fassina 5: era partita anche discretamente, poi quei due clamorosi errori l’hanno tolta dal match.
Cecilia Zandalasini 4,5: è in ritardo di forma, eppure gioca 30 minuti tirando male e difendendo peggio.
Jasmine Keys 4,5: senza Cubaj ed Andrè avrebbe dovuto rappresentare la nostra boa, invece affonda inesorabilmente sotto i colpi di Fasoula e Spanu.
Francesca Pasa 5,5: sarebbe la terza play, la deputata a difendere e ad attaccare dritto per dritto. Lo fa però poche volte rispetto al necessario, ma lo stesso discorso può essere fatto anche a Villa.
Sara Madera 5,5: in difesa soffre parecchio contro le torri greche e fa quel che può. In attacco, a parte un errore madornale, non va malissimo ma i suoi errori da 3 punti si aggiungono ai già molti del resto del team.
Costanza Verona sv: non ho capito i suoi 6 minuti scarsi, sarebbe servita eccome in una serata dove il problema era mettere punti a referto.
Sara Scalia sv : pochi minuti, troppo pochi, per lasciare un segno anche perché entra con la mentalità di passarla e non quella di tirare come fa nella Magnolia.
Coach Capobianco
“Questa partita ci fa bene perché ci dà la possibilità di capire chi siamo e chi vogliamo essere. Abbiamo alternato momenti di buona pallacanestro ad altri nei quali abbiamo commesso disattenzioni gravi.
Non è stato facile trovare nuovi equilibri in un giorno senza i nostri due centri titolari: nel primo quarto abbiamo sofferto molto Fasoula, che poi in qualche modo abbiamo contenuto col passare dei minuti.
I 18 rimbalzi offensivi concessi sono un dato pesante, ogni giocatrice deve capire che ha responsabilità individuali in quel fondamentale: se concedi così spesso seconde e terze opportunità, raramente vinci. In ogni caso chiudiamo una settimana positiva: a febbraio ci ritroveremo per eliminare gli errori commessi oggi”.
CRISTIANO GARBIN
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