Una circolare breve, per mettere nero su bianco l’avvio ufficiale delle somministrazioni della terza dose come “booster”, cioè richiamo a un certo numero di mesi dalla seconda. Se dal 20 settembre i soggetti immunocompromessi stanno ricevendo la terza dose, nel loro caso è più corretto parlare di somministrazione addizionale, che fa dunque in qualche modo ancora parte del ciclo principale, piuttosto che di richiamo, e può infatti essere proposta a partire da 28 giorni dopo la seconda. Da oggi, secondo la comunicazione del ministero firmate da Giovanni Rezza, si può procedere con i veri e propri richiami da somministrare a sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale.
Non a caso, le categorie per il momento coinvolte sono i soggetti di età pari o superiore a 80 anni, il personale e gli ospiti dei presidi residenziali per gli anziani. La priorità va a loro e le regioni più efficienti, come il Lazio, hanno già predisposto le prenotazioni (attive, nel caso in questione dalle 24 del 29 settembre, si passa dal sito scegliendo l’hub vaccinale o la farmacia preferiti o dal medico di famiglia). In un momento successivo, una dose booster “potrà essere altresì offerta agli esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario che svolgono le loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali, a partire dai soggetti di età ≥60 anni o con patologia concomitante tale da renderli vulnerabili a forme di COVID-19 grave o con elevato livello di esposizione all’infezione”. Dunque anche per i sanitari, terza dose per tutti ma a partire da chi ha più di 60 anni o patologie specifiche.
La terza dose si farà con un vaccino a mRna a prescindere dal prodotto utilizzato per il ciclo primario, dunque con Comirnaty di BioNTech/Pfizer e Spikevax di Moderna. Infine, la circolare spiega che “in linea con quanto evidenziato dal CTS nel citato verbale, la strategia di somministrazione di una dose “booster” potrà includere anche i soggetti con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/pre-esistenti, previo parere delle agenzie regolatorie”. Per il resto della popolazione c’è da attendere: si deciderà in base dell’acquisizione di nuove evidenze scientifiche e dell’andamento epidemiologico.
C’è tuttavia un problema non secondario: tanti over 80, ma anche tanti sanitari e ospiti delle rsa, sono stati positivi dopo aver avuto entrambe le dosi: hanno avuto una malattia lieve ed evitato il ricovero, i vaccini li hanno protetti con grande efficacia. Ora partono i richiami: dal ministero però tutto tace sulla loro sorte. Dovranno sottoporsi o no alla terza dose? La circolare non specifica nulla, in questo senso.