Jole Santelli, presidente della Regione Calabria, è morta improvvisamente giovedì mattina nella sua abitazione, a Cosenza. L’esponente politica 51enne era malata di tumore, ma la causa del suo decesso potrebbe essere di natura cardiaca. Ogni tentativo di soccorso è stato inutile. Ex parlamentare di Forza Italia, era stata eletta nello scorso gennaio per il centrodestra.
Impegnata nella gestione dell’emergenza, secondo le persone a lei vicine, non era apparsa affaticata. Qualche settimana fa aveva smentito le voci su un presunto aggravamento della sua malattia.
«Sono addolorato, eravamo amici da una vita», ha detto il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, confermando la notizia della morte della presidente della regione, «Jole è stata il stata il mio vicesindaco, mi è stata sempre vicina, una donna di una forza incredibile, non ho parole».
«Un dolore profondo pervade tutta la comunità di Forza Italia. Perdiamo una amica, una grande donna, una protagonista della politica italiana, amata dal suo popolo calabrese al quale ha dato tutta la sua vita», ha scritto su Twitter Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia.
Laureata all’Università La Sapienza di Roma, era iscritta a Forza Italia dal 1994. Prima di diventare presidente della regione, era stata deputata. La prima elezione alla Camera nel 2001. È stata sottosegretaria al ministero della Giustizia dal 2001 al 2006 nei governi Berlusconi e sottosegretaria al ministero del Lavoro e delle politiche sociali da maggio a dicembre 2013 nel governo Letta.
Il 26 gennaio scorso era stata eletta alla presidenza della regione Calabria, sostenuta da una coalizione di centrodestra. Aveva battuto l’imprenditore Pippo Callipo del centrosinistra, conquistando il 55,29% dei consensi e diventando la prima donna governatrice della regione. Nei mesi del lockdown aveva fatto scalpore la sua scelta di aprire, prima delle altre regioni, bar e ristoranti in Calabria. Al tempo la regione era fra le meno colpite dal Covid.