«Fuori», come invito a liberarsi di ogni sovrastruttura, sociale e culturale. Alla Quadriennale d’Arte, che si è deciso di organizzare «attraversando il campo minato del lockdown» così da poter «contribuire a un grande rilancio della ricerca artistica italiana», è stato dato in nome un avverbio tra i più eloquenti della lingua italiana. Qualcosa che, in poche lettere, potesse contenere il seme di una rivoluzione individuale, atta a portare lo spettatore verso un mondo dove non ci siano confini a dividere tra loro le arti visive. «Abbiamo voluto connettere gli immaginari degli artisti più giovani e mid-career con le sperimentazioni di pionieri che non sempre hanno trovato posto nella narrazione canonica dell’arte italiana», ha spiegato Sarah Cosulich, curatrice insieme a Stefano Collicelli Cagol della Quadriennale d’Arte 2020, in calendario al Palazzo delle Esposizioni di Roma dal 30 ottobre al 17 gennaio prossimo.
La Quadriennale d’Arte, così come Sarah Cosulich e Stefano Collicelli Cagol hanno voluto declinarla, è un percorso finalizzato a restituire una lettura alternativa dell’arte italiana, per come si è sviluppata tra gli anni Sessanta e l’epoca presente. Quarantatré artisti sono stati selezionati e suddivisi in sale monografiche, dove nuovi e vecchi lavori possano coesistere l’uno al fianco dell’altro. «Sono artisti che si confrontano e si sono confrontati con diversi campi disciplinari, quali la danza, la musica, il teatro, il cinema, la moda, l’architettura e il design, dando vita a percorsi talvolta discontinui ma che arricchiscono la lettura del nostro passato artistico e fortificano quella prodotta nel presente», ha spiegato ancora la Cosulich, mentre Collicelli Cagol ha raccontato come «Per costruire una mostra visionaria ci siamo ispirati ad alcune linee di ricerca: l’espressione di desideri e ossessioni; l’esplorazione dell’indicibile e dell’incommensurabile; l’indagine delle tensioni tra arte e potere, rappresentate dalla metafora del Palazzo».
La mostra, che sarà accompagnata da un catalogo bilingue edito da Treccani, avrà quale principale evento collaterale la mostra Domani Qui Oggi, curata da Ilaria Gianni e dedicata al Premio AccadeMibact, che mira a promuovere i giovani artisti italiani e a valorizzare le Accademie di Belle Arti quali istituzioni di alta formazione artistica.