Dalla zona continua a propagarsi il fumo. Ma l’incendio, divampato la scorsa notte all’ex Tubinar nell’area portuale di Ancona, è stato spento. Ancora presenti dei focolai, ma è chiaro che «per completare le operazioni di spegnimento ci vorranno alcuni giorni», ha detto il prefetto di Ancona, Antonio D’Acunto.
Le scuole di ogni ordine e grado e le sedi universitarie sono state chiuse per la giornata, insieme a parchi e agli impianti sportivi. «Abbiamo sentito diverse esplosioni, dall’una meno un quarto in poi. Poi il fuoco e le sirene dei mezzi di soccorso – raccontano alcune testimonianze – Abbiamo pensato subito a quello che è successo a Beirut».
https://twitter.com/DPCgov/status/1306175269863030784C’è ancora molto fumo nero, il vento però non lo sta portando verso il centro della città, ma verso Sud, verso l’interno. Si sente un fortissimo odore che sembra di plastica bruciata. Ma il rogo sembra domato.
Sembra che a causare le esplosioni siano state delle bombole di acetilene. Ma si tratta di ipotesi che devono essere confermate. I due scoppi sono stati distintamente avvertite dai residenti più vicini alla zona interessata. Poi le fiamme e una nube nera di centinaia di metri che si è levata in cielo, allarmando autorità e cittadini.
La sindaca Mancinelli scrive su Facebook che «dai primi rilievi sembra non ci siamo problemi di inquinamento», ma altre fonti locali parlano di sostanze tossiche rilasciate nell’aria dall’incendio. In corso accertamenti e indagini. Il sindaco ha comunque invitato le persone a chiudere le finestre e a limitare gli spostamenti.
