A guardarlo, il profilo Instagram di Anna Lou Castoldi sembra figlio di un matrimonio tra il K-Pop di matrice coreana e la santificazione dello street style anni Novanta, che dall’Asia ha travolto l’Occidente. Sono foto sfuocate, quelle della ragazza, scatti dalle tinte viola del «purple lean», dai gestacci e dagli occhi pesti. Anna Lou Castoldi, figlia primogenita di Asia Argento e Morgan, cambia abiti, ma non posa. Lo sguardo è fisso alla sua fotocamera. Provoca. Sfida. E, con sé, porta la promessa – ormai ordinaria – di una ribellione giovanile.
Anna Lou Castoldi, nata nel giugno del 2001, ha un profilo simile a quello di tanti. Perciò, forse, ha deciso di non identificarlo, occupando lo spazio dedicato al nome con poche parole e un’allusione a Elliot Smith. La 19enne non ha fatto cenno ai genitori famosi, ad un’infanzia che l’ha portata al cinema, protagonista insieme ad altri dell’Incompresa di sua madre. Il proprio profilo Instagram lo ha dedicato a se stessa, al racconto di un’adolescenza che, nel 2018, l’ha portata a scusarsi pubblicamente per aver imbrattato un autobus dell’Atac.
Allora, la ragazza ha fatto ammenda per il proprio gesto e, da allora, si è tenuta lontana dai riflettori. Quasi, sembrava destinata a non esserne mai illuminata. Discreta, poco appariscente, pareva non fosse interessata al grande mondo dello spettacolo. Ma, nell’anno in corso, qualcosa è mutato. Anna Lou Castoldi ha scelto di recitare nella serie Baby, su Netflix dal 16 settembre.
Il colosso dello streaming l’ha annunciata in pompa magna, new entry di punta si una stagione che promette faville. Quale parte le sia data, però, è ancora oggetto di un vago mistero, secondo solo a quello che in sé implica un giudizio di merito. Se Anna Lou Castoldi sia brava quanto il nome promette o se, invece, sia stata chiamata a recitare per l’hype che la sua presenza è in grado di suscitare, è questione dibattuta da molti. E solo la visione ponderata della terza e ultima stagione di Baby potrà vederla avviata ad un’univoca risoluzione.