«Ho scoperto l’ASMR nel 2014. Ero al terzo anno di Università. Le voci sussurrate mi erano sempre piaciute, ma, in biblioteca, sentendo le persone che parlavano a bassa voce, provavo brividi sulla schiena, sul collo, e un sonno e un rilassamento incredibili. Tanto che non riuscivo a studiare. Mi misi a cercare in Internet l’origine di quelle sensazioni e scoprii che esistevano video apposta per stimolarle».
Oggi, Chiara, cognome d’arte ASMR, con oltre 820mila iscritti al suo canale YouTube e un libro, Il potere di un sussurro (Mondadori Electa), è diventata un’autorità in materia di video rilassanti. O ASMR, appunto, acronimo inglese per Autonomous Sensory Meridian Response (In italiano: Risposta sensoriale apicale autonoma), ovvero una sensazione di formicolio che rilassa e agevola il sonno. Il fenomeno non è nuovissimo ma i video sono diventati popolari durante il lockdown e continuano ancora adesso, perché sono un antidoto (per alcune persone, non per tutti) contro ansia e attacchi di panico.
Quello di Chiara, insomma, è uno di questi tanti lavori del web nati da un’intuizione e da una passione personale.
https://www.youtube.com/watch?v=4VL5KJpF5hYQual è l’origine di questi video?
«La prima a postarli è stata una ragazza inglese all’inizio del Duemila. Ma già prima, Bob Ross, un pittore americano aveva una trasmissione in Tv dove dipingeva. Parlava con un tono profondo, calmo e intanto si sentiva il fruscio dei pennelli sulla tela. La gente si rilassava a guardarlo».
Oggi ne esistono di diversi tipi.
«Possiamo dividerli in maxi categorie. Intanto, ci sono quelli parlati e quelli solo di suoni: dalla cucina, alla natura, ai tessuti, al ticchettio delle dita, qualunque cosa. Nei video parlati, poi, i sotto generi sono diversi. C’è quello dei giochi di ruolo, dove si finge di fare qualcosa, un po’ come quando da piccoli giocavamo al parrucchiere o a farci truccare dalla mamma. Inoltre, ci sono i video in cui la persona parla a bassa voce, chiamati “soft spoken”, quelli in cui, invece, si sussurra e il genere inaudible, in cui le parole sono per lo più non intelleggibili. Va molto a gusti».
Come si diventa una YouTuber ASMR di successo?
«Sicuramente devi aggiornarti di continuo, altrimenti le persone smettono di seguirti. Ma devi anche saperti conquistare la fiducia dei tuoi follower. Guardano i video per rilassarsi e dormire, devono sapere, banalmente, che non ci sarà un rumore troppo forte nel mezzo o una pubblicità che potrebbe svegliarli. Questo significa che, da un lato, si affezionano alla tua voce, dall’altro che i suoni, gli sfondi, le situazioni dei filmati devono cambiare per continuare a risultare interessanti».
Come fa a sapere in anticipo che cosa funziona? Ha una cavia?
«Me stessa. Ascolto i video degli altri e riguardo i miei. Se c’è qualcosa che non mi va la taglio, la sistemo».
In che modo guadagna?
«Con gli spot pubblicitari prima dei video e con le sponsorizzazioni di prodotti che, però, seleziono con grade attenzione. Poi, con la pubblicazione degli audio su Spotify. E, a volte, mi è capitato di girare video e spot su commissione».
Che tipo di attrezzatura serve?
«Anche qui è una questione di gusti. A me piacciono anche i video registrati semplicemente sul cellulare con auricolari e microfono, ma è vero anche che il livello tecnologico oggi è più sofisticato. Personalmente, ho una collezione di microfoni. E, ovviamente, un registratore professionale e un programma per montare i video sul computer».
Quanto tempo impiega per realizzarne uno?
«Dalle 8 alle 15 ore. E ne pubblico 2, al massimo 3 a settimana».
Le qualità fondamentali per questo lavoro?
«La passione, prima di tutto. Ti deve piacere, altrimenti si vede. Poi, tanta pazienza: viviamo in un mondo dove il silenzio è difficile da trovare, spesso registro di notte o al mattino prestissimo, quando ci sono meno rumori esterni. E la tenacia. Io non mi sono arresa nonostante, all’inizio, mi seguissero in pochi. E, infine, la costanza. Devi dedicarci tempo, postare con regolarità. Non sarei qui se non avessi continuato sulla mia strada anche quando non ci guadagnavo nulla. Molti, invece, pensano che ci si possa improvvisare e diventare famosi da un giorno all’altro».