Pedalare è cool. È uno stile di vita ma anche un piacevole diversivo di cui godere in vacanza. La bicicletta è ecologica, salutare e piacevole, soprattutto se si abbina al panorama e alla scoperta del territorio.
Nel 2018 le presenze cicloturistiche rilevate tra strutture ricettive e abitazioni private ammontano a 77,6 milioni (+41% dal 2013), pari cioè all’8,4% dell’intero movimento turistico dello Stivale. É un vero e proprio boom e si calcolano almeno 6 milioni di persone che hanno trascorso una vacanza utilizzando la bicicletta (dati emersi dal BikeSummit2019).
Per fronteggiare tale crescita, tra il 2017 e il 2018 in Italia sono nati tanti percorsi e iniziative volti a promuovere il binomio bicicletta-turismo: lungo l’Appennino dalla Liguria alla Sicilia, su tutta la costa Adriatica dal Friuli alla Puglia, costeggiando il Tirreno dalla Liguria al Lazio, intorno al Lago di Garda…
Il progetto Appennino Bike Tour, per esempio, prevede che la dorsale appenninica dalla Liguria alla Sicilia diventi entro il 2020 la più grande ciclovia d’Italia. Il progetto – battezzato “il Giro d’Italia che non t’aspetti – è presentato dal Ministero dell’Ambiente e da ViviAppennino e rappresenta un modo per rilanciare l’Appennino in modo sostenibile.
Da Trieste a Santa Maria di Leuca si snoderà invece la Ciclovia Adriatica, un tracciato cicloturistico di 1700 chilometri di costa percorrendo ben 7 regioni italiane: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia. Questo progetto riconosce l’importanza strategica e culturale delle piste ciclabili per lo sviluppo dei territori, incentivando l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto urbano, sportivo e turistico.
C’è poi la Ciclovia Tirrenica che nasce dalla sinergia tra Lazio, Toscana e Liguria; il completamento è previsto entro il 2020. Si potrà pedalare da Roma a Ventimiglia (e viceversa) lungo una ciclovia di 1200 chilometri, dei quali 700 già percorribili, lungo le coste di Lazio, Toscana e Liguria; indicativamente il tracciato dell’antica Via Aurelia.
Infine, Garda by bike è un anello ciclabile del Lago di Garda che fa parte del sistema nazionale delle ciclovie turistiche. Con oltre 140 km ad elevata valenza turistica, è un’opera unica a livello mondiale e permetterà all’intera area di diventare una delle capitali del cicloturismo e del turismo lento.
Il progetto consiste nel completamento dei percorsi ciclabili e ciclopedonali attualmente esistenti sulle sponde del Lago di Garda, utilizzando molte gallerie dismesse e con la realizzazione di spettacolari tratti a sbalzo sul lago. L’infrastruttura ciclabile del più grande lago italiano potrà permettere agli ospiti del Garda di percorrere l’intero periplo in sicurezza, su percorsi protetti, dedicati e ben segnalati.
Questi percorsi sono solo gli ultimi in ordine di tempo che si stanno sviluppando, ma vanno ad aggiungersi alla rete delle ciclovie turistiche nazionali che, oltre a inserirsi in una politica per la mobilità sostenibile, vuole contribuire a sviluppare il cicloturismo in Italia.
Da notare poi che vi sono associazioni come la ECF (European Cyclists’ Federation) che hanno progettato itinerari specifici per gli sportivi intenzionati a intraprendere questo tipo di vacanza. A questo scopo è stata elaborata EuroVelo, una mappa di itinerari ciclistici specifici e in Italia è attiva la FIAB (Aderente ad ECF) che promuove BicItalia, rete ciclabile nazionale coordinata con quella europea EuroVelo.
Nella nostra gallery qui sopra alcune proposte per una vacanza in bicicletta, senza dimenticare che prima di partire è bene fare un po’ di allenamento e preparazione tecnica, visto che si dovrà pedalare, parecchio, e che comunque si tratta di una vacanza perlopiù attiva e in qualche caso impegnativa!
Astenersi, quindi, amanti dell’ozio totale e della vacanza sotto l’ombrellone.