Roma - Fare una patrimoniale classica, proprio no. A sostenerla è rimasto solo quel che resta di Rifondazione comunista. Un prelievo diretto sugli averi, mobili e immobili, delle famiglie per fare un po' di giustizia sociale old style. Ma l'idea non è del tutto tramontata, soprattutto in versione camuffata, magari sotto il solito inasprimento della tassa di successione. Idea che ogni tanto riemerge, in versione ideologica (ad esempio come proposta di legge dei partiti dell'ultrasinistra) oppure come tappabuchi di ultima istanza ispirata dalla Ragioneria generale dello Stato. Ora che le coperture della legge di Stabilità traballano e che per la prossima primavera si profila un tagliando europeo particolarmente impegnativo sul fronte delle coperture, tutte da verificare, c'è chi ha ritirato fuori l'idea.Il sistema è lo stesso. Un piccolo ritocco alle soglie di esenzione oggi in vigore sui patrimoni che passano agli eredi e anche alle aliquote. Oggi per le successioni in linea diretta (genitori e figli) si paga il 4% sui patrimoni che superano il milione di euro. Se la successione è tra fratelli la franchigia scende a 100mila euro e l'aliquota sale al 6%. Già da qualche anno ad essere a rischio è la prima tipologia. L'estate scorsa si era parlato di un abbassamento della franchigia da un milione a 200mila euro. Dal valore di una villa di pregio a quello di un bilocale a Roma o Milano, quindi.Per una strana concordanza di fini tra chi vuole fare cassa e chi è convinto di che la giustizia sociale si faccia attraverso la leva fiscale, è tornata di moda una vecchia proposta di legge presentata l'anno scorso da deputati di Sel. La franchigia applicata al coniuge, ai figli e ascendenti scenderebbe a 500mila euro e l'aliquota lieviterebbe al 7% e schizza al 21% oltre i cinque milioni di euro. Per i fratelli, niente tassa fino a 100mila euro e aliquote all'8 e al 24%. Niente franchigia per gli altri e aliquote dal 10-15%, fino al 45% per patrimoni oltre 5 milioni destinati a persone che non hanno rapporti di parentela.Molto simile alla proposta alla quale starebbe lavorando il governo e che dovrebbe portare alle casse dello Stato circa un milione di euro. L'ennesima stangata mascherata da misura equa, potrebbe comparire con gli emendamenti del governo alla legge di Stabilità. Un'aggiunta alla parte della «finanziaria» che prevede un percorso agevolato per chi vuole chiudere le società di comodo. Quelle utilizzate dalle famiglie per gestire i patrimoni, immobiliari e no.Norme molto attese apprezzate da contribuenti e commercialisti, a differenza di una inasprimento della tassa di successione, che finirebbe per colpire la classe media. Mascherata da misura che colpisce le rendite, ma che in realtà infierisce sul risparmio degli italiani. Di fatto, un'altra patrimoniale dopo la stangata Imu-Tasi.AnS