È tornata a vincere la squadra, volano i ricavi nel bilancio, aumentano i contratti commerciali e le sinergie aziendali e c'è pure speranza che il progetto del nuovo stadio venga definitivamente approvato. Il sole splende sulla Roma, insomma, eppure la società sta cercando di assorbire senza traumi due partenze che non saranno compensate da alcuna nuova assunzione, ma solo attraverso una redistribuzione delle deleghe. Una perdita, quella dell'amministratore delegato Umberto Gandini, è stata pubblicamente annunciata lo scorso 27 settembre (con decorrenza 1° ottobre). L'altra, quella del consulente Franco Baldini dal Comitato Esecutivo della società, è diventata realmente concreta solo mercoledì della scorsa settimana, il 3 ottobre, quando il dirigente non ha accettato l'invito a partecipare alla periodica riunione tra i vari capi settore della Roma, officiata con il consueto collegamento in conference call. Solo quel giorno alla Roma hanno preso atto della volontà di Baldini, emersa in seguito all'indigesta lettura di un paio di pagine del libro di Totti sulla ricostruzione di un colloquio avvenuto a Londra nel mese di luglio del 2017, ricostruzione evidentemente ritenuta poco veritiera dal consulente del presidente della Roma. Da lì la sua decisione di rompere intanto questo legame operativo con la società. Sul resto e sulla sua collaborazione esterna con Pallotta si capirà qualcosa di più tra qualche tempo, magari quando i rapporti si saranno rasserenati.