Roma - Quando Virginia Raggi ha dovuto far pulizia, almeno in parte, nello staff dei suoi fedelissimi come chiedeva il direttorio del M5S, ha fatto la furba. Raffaele Marra, il vicecapo di gabinetto che rappresenta la sua eminenza grigia in Campidoglio, è stato spostato ad altro incarico, ma affatto «ridimensionato».Al chiacchieratissimo dirigente del Comune di Roma è andato, infatti, un posto di tutto rispetto: capo dell'Ufficio Risorse Umane, che può assicurargli un potere uguale se non maggiore del precedente. Solo che è lo stesso incarico che ha ricoperto in passato alla Regione Lazio, da luglio 2011 ad aprile 2013, e per il quale è stato dichiarato «non idoneo» per due volte dal Tar e infine, nella scorsa primavera, dalla Corte dei conti. La magistratura contabile ha condannato per questo via della Pisana a risarcire un danno erariale parametrato alla sua retribuzione in quel periodo: 324.097 euro. L'inchiesta fu condotta allora dai pm sotto la guida dell'allora procuratore regionale Raffaele De Dominicis, l'assessore al Bilancio per 24 ore appena defenestrato dalla sindaca Raggi.Ad essere cattivi si potrebbe sospettare che ci sia lo zampino di Marra dietro alla manovra che ha fatto saltare De Dominicis dalla giunta, subito dopo la nomina, facendo arrivare tempestiva notizia alla sindaca del fatto che sul magistrato era stata aperta un'indagine per abuso d'ufficio. Ma siamo nel campo delle ipotesi. Quel che è certo è che l'ex vice del capo di gabinetto di Carla Raineri, dimessasi dopo un parere negativo dell'Anac con altri 4 «tecnici» anche per contrasti con Marra, arriva al posto di Laura Benente, fatta fuori proprio perché si opponeva ad alcune richieste del braccio destro della Raggi. Ad agosto, infatti, il capo del personale non volle autorizzare Marra a concorrere a spese del Comune ad un corso specialistico a Bruxelles e finì a insulti e minacce. Lui chiese la sua testa alla Raggi, che rispedì la Benente all'Inps di Torino da cui proveniva, organizzando tutto nel giro di pochi giorni, mentre lei era in ferie.Quella poltrona vuota in Comune, molto ambita perché centrale di potere, si è liberata e poche settimane dopo ci si va a sedere proprio Marra, che per il Tar e la Corte dei conti non era in «possesso delle specifiche capacità relative alle competenze proprie della struttura da assegnare», sempre come responsabile delle Risorse Umane, ma alla Regione. Per i giudici amministrativi e quelli contabili il primo esponente del «raggio magico» non aveva alcuna esperienza in gestione delle risorse umane, dunque gli mancavano competenze e requisiti per un incarico del genere. E da allora non risulta che il suo curriculum sia cambiato molto. Ma evidentemente per la sindaca tutto questo conta poco