Che la jihad proliferi anche attraverso la rete e che utilizzi i social network come base di reclutamento e strumento con il quale coordinare azioni e passaggi di combattenti da un Paese all'altro, è storia nota. E altrettanto conosciute sono le polemiche che hanno riguardato i principali social, accusati spesso di non intervenire bloccando i profili dei reclutatori islamisti e le pagine che diffondono contenuti riguardanti il terrorismo. Ecco però che il social di messaggistica ''Twitter'', giovedì, attraverso il suo blog, ha diffuso un comunicato nel quale informa di aver chiuso negli ultimi sei mesi 235mila account di utenti collegati con il terrorismo.Un numero che va ad aggiungersi a 125mila account che erano stati chiusi nella prima metà del 2015. In sostanza 360mila utenti sono stati ''cacciati'' da Twitter perchè i loro profili, in qualche modo, erano collegati al terrorismo. Nel comunicato dell'azienda, diffuso dal periodico transalpino ''Le Monde'', si legge: '' Le sospensioni quotidiane sono aumentate dell'80% dopo il 2015, con dei picchi immediati subito dopo gli attacchi terroristici''.Il quotidiano francese rivela inoltre che i membri del Daesh nell'estate del 2015 arrivavano a produrre anche 40mila messaggi al giorno in francese, sulla piattaforma di messaggistica, e che sono state anche le pressioni del governo di Parigi a far si che l'azienda dei ''cinguettii'' iniziasse ad adottare misure in grado di trovare ed eliminare quegli utenti che facevano proselitismo, propaganda e incitamento all'odio attraverso il social.
