Comizi pro Pal di Albanese nelle scuole, i genitori scrivono a Mattarella: “Basta derive ideologiche”
Basta con i comizi pro Pal della pasdaran Francesca Albanese nelle scuole. Ben venga il dibattito, ma non a senso unico. Questo il senso della lettera inviata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella da 107 genitori preoccupati dalla crescente assenza di pluralismo nelle aule scolastiche. “La situazione nelle scuole è tragica, non esiste più alcun contraddittorio. Ci preoccupa questa deriva culturale a cui assistiamo in particolare negli ultimi due anni”. Così all’Adnkronos Debora Castelnuovo, fra i genitori firmatari della missiva al capo dello Stato con la quale chiedono di assicurare il contraddittorio nei dibattiti che vengono organizzati nelle scuole.
L’iniziativa è la riposta alla lettera inviata a Mattarella da 107 genitori dell’istituto ‘Mattei’ di San Lazzaro di Savena, nel Bolognese, a sostegno di un incontro on line tra gli studenti e l’osservatrice speciale dell’Onu per i territori occupati. Una “ribellione” militante alle ispezioni inviate dal ministero dell’Istruzione.
La lettera dei genitori a Mattarella: basta derive ideologiche nelle scuole
“Vorremo condividere con Lei la nostra preoccupazione di genitori che negli ultimi due anni hanno osservato come la scuola abbia talvolta faticato a mantenere pienamente il proprio ruolo di luogo di confronto e di analisi critica. Lasciando spazio a narrazioni polarizzate”, si legge nella lettera. “Come da Lei ribadito all’inaugurazione dell’anno scolastico, la scuola deve fondarsi sul rispetto e sulla valorizzazione della pluralità delle opinioni. In coerenza con tale principio, appare fondamentale promuovere il dibattito come strumento di crescita dello spirito critico, evitando posizioni unilaterali. In questo senso, la circolare del ministero dall’Istruzione e del Merito del 7 novembre 2025 ribadisce opportunamente la necessità di garantire durante conferenze e manifestazioni scolastiche, il libero confronto delle idee e una qualificata scelta di partecipanti e relatori riaffermando la funzione della scuola come spazio di dialogo aperto e inclusivo”.
No al racconto univoco della complessità dei conflitti e del mondo
E ancora: “L’opposizione di certi gruppi interni alle istituzioni scolastiche a tale circolare, designata come ‘fascista’, è volta a delegittimare l’importanza del confronto informato e consapevole. E a imprimere un racconto univoco e parziale della complessità del mondo e dei suoi conflitti. L’intervento di ospiti ideologizzati appare indicativo di una progressiva deriva culturale verso cui stiamo procedendo, spesso in modo graduale e non sempre consapevole”, scrivono i genitori. “Ci auguriamo invece che la scuola possa continuare a essere un luogo capace di accogliere la complessità e le diverse sensibilità, così da permettere a tutti gli studenti di esprimersi liberamente”. Noi – spiega Debora Castelnuovo – ci ‘aggrappiamo’ alla circolare del ministro. Nessuno vuole prevaricare e proprio per questo abbiamo raccolto lo stesso numero di firme di quelle a sostegno degli incontri con Albanese. Chiediamo soltanto equilibrio e che i ragazzi possano sentire entrambe le campane. Ma se in un dibattito non si accettano domande vuol dire che non si vuol rispondere ai ragazzi”.
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