Chi sono i The Rumpled: la band nata sulle Dolomiti che suona folk rock “celtico”, fa impazzire i social e ora parte in tour in Europa
Proviamo a non essere scurrili. O incasinati. Ma alla fine ‘rumple’ in inglese vuol dire ‘scarmigliato, arruffato’ e i ‘The Rumpled’ un po’ di casino lo fanno. Lo fanno sui social (anche se è un casino molto più ragionato di quello che si possa pensare), lo fanno soprattutto sul palco. Sono partiti cantando quella musica un po’ celtica, un po’ irlandese, che tiene in sottofondo il suono aspro di un violino e quello della fisarmonica. Della serie che quando li sentivi suonare, ti sembrava di finire lì, in quei pub dove il verde è predominante insieme all’odore un po’ amaro e un po’ alcolico della birra. Anche se no, non è solo quello: ci mettono la chitarra elettrica, la batteria che tra battere e levare va ai duemila. E infatti il loro genere è cambiato molto. Ah, hanno quell’accento inglese, nelle loro canzoni un po’ graffiate, così perfetto che ti chiedi da dove cavolo arrivino. Dalle Dolomiti. What the f**k???
Non vogliamo essere scurrili. Infatti citiamo. Citiamo i commenti sotto ai tanti reel che stanno producendo e che diffondono un po’ ovunque tra Instagram e Tik Tok. Soprattutto quando suona un Riff con il violino in ‘You get me so high’, uno dei loro ultimissimi singoli, a velocità supersonica. “What the f**k???”, trovi scritto: “Titolo della canzone!”, ti compare in più lingue. L’abbiamo già spoilerato, il titolo. E la canta Jack Merigo, il frontman della band nata nel 2018. Nel 2022 i ‘The Rumpled’ hanno vinto un contest per aprire i concerti di Vasco Rossi (no, non la ripetiamo l’espressione, ma tanto ci avete pensato voi) e ora si stanno autoproducendo un tour che partirà dall’Italia per andare soprattutto all’estero: Francia, Regno Unito (in entrambe hanno già suonato parecchio), ma anche Repubblica Ceca, Olanda e Germania. “Ancora non possiamo dire che il nostro sia un progetto sostenibile” conferma Jack, bresciano di nascita e di residenza ma decisamente celtico d’adozione, “però ci stiamo rendendo conto di essere cresciuti”.
La band è composta da 6 persone: Jack, il cantante; Patty, la violinista; Tommaso, fisarmonicista; Davide, chitarrista; Luca, bassista; Federico ‘Fava’, batterista. Hanno tra i 26 e i 36 anni, fanno lavori diversi, quasi tutti a tempo pieno. Per questo, per esempio, il cantante è cambiato. “Nel 2022, da Vasco, io non c’ero” conferma Jack. “Sono arrivato l’anno dopo, per un clamoroso passaggio di consegne con chi mi ha preceduto, Marco. Io cantavo in un altro gruppo folk, che si era ritrovato in una serata ad aprire il concerto dei Modena City Ramblers proprio con i Rumpled. L’anno dopo, è incredibile, ho ritrovato Marco a Brescia a un evento: gli avevo detto che ero rimasto folgorato dal gruppo e mi aveva confessato che lui non riusciva più a starci dietro. Mi sono candidato per prendere il suo posto, ho fatto un provino e ora eccoci qua”.
Basta spulciare su Spotify per vedere, o meglio sentire, che la voce è cambiata. Così come, si scriveva sopra, lo stile: dal celtic punk più puro, si è passati al folk rock. Quello che si vede con i propri occhi è che, sempre su Spotify, le canzoni hanno ottenuto anche milioni di ascolti, per quanto ancora in Italia la band debba ancora prendersi il suo vero pubblico. “Siamo una nicchia, l’inglese è vero che internazionalizza, ma allontana pure”. Benedetti social, allora.
Perché il caos è ragionato. Eccome. Guardate quel passaggio di violino. È studiato il video che lo mette in risalto. E intelligentemente è stato fatto anche un tutorial. “Era un Riff che avevamo in mente da un po’” raccontano Jack e Davide, “ma dovevamo capire come incastrarlo, in che pezzo metterlo”. Ed è nata ‘You get me so high’, una canzone un po’ diversa dalle altre. “È stata una folgorazione: eravamo al concerto dei The Hives, che ci hanno un po’… pettinati. L’abbiamo scritta in una settimana praticamente”.
Quando parli con loro percepisci tutto l’entusiasmo possibile. Lo stesso che hanno anche sul palco, dove fanno casino, sì, ma si divertono proprio a farlo (di nuovo: rivedete quel Riff e come Patty, la violinista, lo suona sempre con il sorriso stampato sulla faccia). Non sappiamo che percorso faranno. Per fortuna. Perché non c’è niente di meglio di scoprire a poco a poco una band. E loro qualcosa di nuovo provano a farlo. Facendo casino, ma ragionandoci intorno. Partendo dal celtico, mescolandolo al rock. Più moderno di così…
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