Autovelox smantellato, il Comune vince la causa con la società
LARDIRAGO. Il Comune vince il contenzioso contro la Citiesse, società che opera nel settore degli autovelox e che aveva installato un’apparecchiatura proprio a Lardirago. Impianto voluto dall’allora sindaco Luigi Cella e poi rimosso dagli amministratori successivi. La Corte d’Appello di Milano ha respinto tutte le richieste della società, «una sentenza destinata a segnare un punto fermo nella giurisprudenza in materia di contratti con la pubblica amministrazione». Con questa decisione si chiude definitivamente un contenzioso iniziato quasi vent’anni fa. «Si riconosce la piena correttezza dell’operato dell’ente – spiega il sindaco Cristiano Migliavacca -. Una vittoria piena del Comune, difeso dallo studio Adavastro di Pavia, che ha affrontato con determinazione un contenzioso ereditato dal passato, scegliendo una linea difensiva chiara, rigorosa e coerente, fondata sul rispetto delle norme e sulla tutela delle risorse pubbliche». La vicenda risale al periodo 2006-2010. Quando l’ente non vuole proseguire con il noleggio dell’autovelox, Citiesse chiede, a titolo di risarcimento, circa 168 mila euro, oltre alla restituzione di somme già versate e ulteriori richieste. Ma la Corte d’Appello, nella sentenza, stabilisce che nessuna somma è dovuta. Nelle motivazioni, i giudici hanno chiarito che i contratti stipulati all’epoca erano nulli per mancanza della forma scritta, requisito imprescindibile per gli accordi con la pubblica amministrazione. «Hanno inoltre sottolineato che Citiesse, operando nel settore degli autovelox, avrebbe dovuto conoscere le norme che regolano tali rapporti e che non esisteva alcun affidamento ragionevole in grado di giustificare richieste risarcitorie – fa sapere Migliavacca -. Anche la domanda subordinata di arricchimento senza causa è stata dichiarata inammissibile, poiché la nullità derivava dalla violazione di norme imperative». La società viene inoltre condannata a rimborsare al Comune tutte le spese legali sostenute nei vari gradi di giudizio: 14.103 euro per il giudizio davanti al Tribunale, 12.154 euro per l’appello, 7.665 euro per quello in Cassazione e altri 12.154 euro per il giudizio di rinvio. «La decisione della Corte conferma la solidità della strategia adottata dall’amministrazione e conferma che Lardirago ha agito con trasparenza e nel pieno rispetto della legge».St. pr.