Villa Bagatti Valsecchi: casa-museo, gioiellino neoclassico, opera d’arte totale. “Mostre e dibattiti, uno spazio sospeso tra antico e moderno”
C’è chi per tutta la vita anela di acquistare un biglietto di sola andata alle Hawaii e c’è chi, invece, sogna di trascorrere la propria esistenza in un palazzo signorile del Quattrocento o del Cinquecento circondandosi di opere d’arte rinascimentali: in pratica di vivere “immerso” nella bellezza del Rinascimento. Quest’ultima scelta vide protagonisti Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi, due fratelli di Varedo – oggi in provincia di Monza Brianza – che a metà del XIX secolo decisero di ampliare il palazzo di famiglia in via Gesù, nel centro di Milano, e di trasformarlo in un vero e proprio museo. Nel 1975 l’edificio fu acquisito dalla Regione Lombardia e nove anni più tardi fu aperto al pubblico, diventando una casa-museo fra le più importanti e meglio conservate d’Europa, retta da una Fondazione Onlus presieduta da Camilla Bagatti Valsecchi e diretta da Antonio D’Amico.
Fedele alla regola che oggi più che mai l’arte non solo si vede, ma la si ascolta anche, la Fondazione che gestisce il Museo Bagatti Valsecchi per il 2026 ha messo a punto un programma di appuntamenti sia espositivi, sia di incontri. E in una Milano ormai votata ad assumere sempre più il ruolo di capitale italiana dell’arte contemporanea, la presenza di una casa-museo così spiccatamente neoclassica nel cuore della città, non può che incuriosire e affascinare a tal punto che perfino i più restii potrebbero finire sedotti da tanta bellezza e armonia. E se poi s’innesca l’effetto “passaparola” il gioco è fatto: Milano è grande, grandissima, ma per certe cose è come un paesone e quando accade qualcosa di nuovo o semplicemente una meta diventa estremamente desiderata, la notizia si propaga velocemente sia tra il pubblico, sia tra i sostenitori della cultura, nel senso più ampio della parola.
Come spiega il direttore D’Amico “il 2026 è un anno molto importante perché il museo, quello immaginato da due fratelli che volevano vivere in un’opera d’arte totale, invita tutti a visitarlo per ammirare ciò che l’arte ci propone per stare meglio, ovvero che cosa la bellezza ci consente di vivere per poter guardare oltre il visibile, oltre i nostri problemi, oltre la storia contemporanea che troppo spesso ci rende affaticati. Quindi io invito tutti a vederci al Bagatti Valsecchi per poter vedere oltre la realtà e stare insieme”.
Tra il 2026 e la primavera del 2027 sono in programma tre mostre: dal 13 febbraio al 2 agosto 2026 il museo milanese ospita Depero Space to Space. La Creazione della Memoria a cura di Nicoletta Boschiero e Antonio D’Amico. Realizzata in collaborazione con il Mart di Trento e Rovereto e inserita nell’ambito dell’Olimpiade Culturale Milano Cortina 2026, la mostra racconta il singolare parallelismo che lega, seppur in tempi differenti, i baroni Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi al pittore e scultore Fortunato Depero, tutti desiderosi di realizzare un sogno: abitare dentro spazi sospesi tra antico e contemporaneo. “Per la prima volta si potrà vedere una mostra di Depero che entra con armonia all’interno della casa – spiega D’Amico – instaurando un dialogo senza tempo dove il concetto secondo cui i Bagatti Valsecchi, uomini dell’Ottocento, vogliono vivere dentro un’opera d’arte totale, in un contesto rinascimentale cercando di rivalutare il tempo della perfezione, armonia e bellezza, attraverso opere del XV e XVI secolo e opere che loro si fanno realizzare ispirandosi all’antico nel cuore dell’Ottocento, questo è un po’ il concept che anima Depero tornando dal suo viaggio americano. In pratica riabilita il tempo: acquista la casa a Rovereto che diventa poi la sua casa-museo, e interviene con il suo lavoro, la sua visione futurista in un contesto cinquecentesco, senza annientare il tempo, ma riquadrandoli e facendoli entrare in gioco con il contemporaneo. Questo è il senso della prima mostra del 2026 nel museo del centro di Milano, dove le opere di Depero entrano in stretta armonia con il mondo ottocentesco dei fratelli Bagatti Valsecchi che guardano al Rinascimento e quello futurista di Depero che dialoga con il Cinquecento”.
Dal 18 settembre al 25 ottobre 2026 gli spazi del Museo Bagatti Valsecchi accoglieranno invece le opere di Bertozzi & Casoni nella mostra Eterne e fragili presenze, a cura di Alberto Mattia Martini, ovvero il dialogo tra la passione collezionistica dei fratelli Fausto e Giuseppe nella loro dimora neorinascimentale e la ceramica contemporanea del sodalizio artistico formato da Giampaolo Bertozzi e Stefano Dal Monte Casoni, scultori della ceramica famosi in tutto il mondo che coniugavano tecnologie e materiali industriali con l’arte pittorica. Infine dal 27 novembre 2026 al 16 maggio 2027 sarà la volta di Trama e ordito: tra Pistoletto, Buren e Boetti. Capolavori d’arte contemporanea dalla collezione Canclini a cura di Antonio D’Amico, in cui il tessile diventa linguaggio d’arte che racconta, unisce e trasforma attraverso capolavori di Daniel Buren, Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti, Jannis Kounellis, Andy Warhol e tanti altri.
Torneranno poi Lasciami mezz’ora per vedere – quinta edizione della rassegna di Stasera al Museo, nove appuntamenti tra teatro, danza e musica vanno in scena nel Salone d’Onore e nei cortili storici di Palazzo Bagatti Valsecchi da febbraio a dicembre – e la terza edizione delle Conversazioni d’arte a Casa Bagatti Valsecchi, ispirata alla mostra su Depero e che prende avvio dall’universo futurista per ampliare lo sguardo sulle dinamiche artistiche e sui fermenti culturali della metà del Novecento.
Torna insomma la funzione riflessiva ed educativa del museo: “Per me fare museo è vivere le emozioni e le sensazioni – aggiunge D’Amico -, riflettere sul nostro tempo e sulla storia, su ciò che è stato, ma anche sul futuro per costruire uno spazio migliore. Oggi il museo è una casa che ancora vuole accogliere quest’idea di opere d’arte totali per cui attraverso le nostre attività, che rappresentano il desiderio di tornare in un luogo di comfort, dove si è accolti nella bellezza, con gentilezza, nello spirito dell’amicizia e della fraterna concordia come i fratelli che questo museo l’avevano pensato. In definitiva, per me il museo è un luogo di pace e di bellezza, una casa aperta a tutti e non un museo statico, bensì un luogo da vivere, dinamico, ricco di sorprese dove poter vivere e respirare l’arte in immersione totale”.
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Info
Museo Bagatti Valsecchi | Casa Museo nel cuore di Milano
Dove | Via Gesù 5, Milano (zona Montenapoleone)
Orari | Merc ore 13-20, giov e ven ore 13-17.45, sab e dom ore 10-17.45
Biglietti | Ingresso 12 euro; ridotto 9 euro
Web | museobagattivalsecchi.org/it
Social | Fb @MuseoBagattiValsecchi – Ig @museobagattivalsecchi
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