È la stagione liberal-radicale del Ghislieri che Ernesto Bettinelli racconterà giovedì 16 gennaio nella giornata di commemorazione della figura di Andrea Belvedere, lo storico Rettore del Collegio scomparso il 16 gennaio 2024 dopo averlo guidato per più di 42 anni.
Alle 15, dopo i saluti istituzionali da parte dell'attuale Rettore Alessandro Maranesi, l'Aula Goldoniana vedrà alternarsi amici e colleghi nel compito di ricordare gli aspetti di una personalità sfaccettata, di una vita spesa fra il Collegio, la ricerca e l’insegnamento. Il presidente della Fondazione Ghislieri Gian Arturo Ferrari, che di Belvedere fu compagno di studi, ricorderà quei loro anni di amicizia e condivisione, seguito da Aurelio Gentili (che ne tratteggerà i tratti di civilista ), Marina Tesoro (di Rettore del Ghislieri), Ettore Dezza (di collega di Facoltà e di Dipartimento), Silvio Beretta (di socio dell'Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere) e Maurizio Harari (Ghislierimusica). Concluderà Ernesto Bettinelli analizzando appunto i risvolti sociali di Belvedere.
Collegi politicizzati
«Oggi è tutto molto diverso -spiega Bettinelli- i Collegi non vengono ricordati per le loro politicizzazioni. In passato sì. Belvedere era entrato al Ghislieri nel 1963, io nel 1965. Quindi fui matricola quando il mio amico era già al terzo anno. Entrambi eravamo associati all'Agi, che raccoglieva appunto liberali e radicali, nel periodo della sua egemonia, quando fece la storia della politica universitaria. Basti pensare che il presidente dell'Orup (Organismo Rappresentativo Universitario Pavese) era Giorgio De Nova e il suo vice Guido Passalacqua. Entrambi di Agi».
Ernesto Bettinelli, costituzionalista, traccerà quindi un quadro della storia della politica universitaria degli Anni Sessanta, quando a cercare di limare l'egemonia dell'Agi c'era l'Asup di Carlo Rossella e l'Ugi, confluito poi in Lotta Continua. Il suo sarà un ricordo documentato da date e testimonianze. Ma saranno anche parole di amicizia verso Andrea Belvedere, molto attivo all'interno del Ghislieri già da studente ma poco propenso ad assumere cariche ufficiali.
I capisaldi del suo pensiero
«Andrea non era un uomo di passioni esplicite -sorride Bettinelli- preferiva ascoltare anzichè assumere posizioni politiche decise. Ma i punti che veramente gli stavano a cuore ci teneva che fossero dichiarati espressamente. Due su tutti: voleva che tutti sapessero che era laico e antifascista».
Nel suo intervento Bettinelli ritaglierà spazio anche per l'impegno di Belvedere alla fondazione dell'Agenzia n. 1 per Ayamè. Oltre trent’anni fa, nel novembre 1991, cinquanta pavesi di varia estrazione si riunirono presso il Collegio Ghislieri sottoscrivendo una dichiarazione di intenti e impegnandosi ad “adottare la situazione disagiata della cittadina di Ayamé, in Costa d’Avorio”. Così nacque la Agenzia n. 1 di Pavia per Ayamé, il cui primo statuto è denominato “Carta del Ghislieri”. Alle 18.30, si terrà l’intitolazione al Rettore Belvedere di un’aula del Collegio che si affaccia sul Quadriportico.
I suoi insegnamenti resteranno tra noi – La testimonianza del rettore in carica, Alessandro Maranesi
Il 16 gennaio 2025 segnerà un anno dalla scomparsa del professor Andrea Belvedere, figura straordinaria che ha profondamente segnato la storia del Collegio Ghislieri. Il Ghislieri sente quindi il dovere di ricordarlo con un pomeriggio a lui dedicato, che abbozzerà un suo ritratto a più voci attraverso i molteplici aspetti della sua personalità: instancabile rettore, intellettuale profondo e appassionato, professore autorevole, studioso di rango, uomo impegnato nel sociale, guida generosa per generazioni di studenti all'Università di Pavia.
Il pomeriggio commemorativo culminerà nell’inaugurazione dell’Aula Musica del Ghislieri, restaurata grazie alla generosità di molti alunni del Collegio e di suoi amici e colleghi.
Durante i suoi oltre quarant’anni di rettorato del Ghislieri, Belvedere non si è limitato a custodire una tradizione plurisecolare, ma ha radicalmente trasformato il Collegio in un autentico centro non solo in grado di ospitare ma anche di costruire cultura e formazione, ampliandone l’offerta e la visione. Possiamo affermare che la sua personalità ha ridefinito l’idea stessa di Collegio Universitario di Merito a Pavia.
Ricordo poi che è stato, tra le altre cose, tra i fondatori della Scuola Universitaria Superiore IUSS e uno degli ispiratori della Conferenza dei Collegi Universitari di Merito, oltre che un tessitore della rete dei Collegi di Pavia, che dà oggi vita a un modello che è un punto di riferimento per il sistema universitario italiano.
Se questo piccolo omaggio è ciò che il Collegio ha potuto dedicargli, consentitemi di sottolineare il meno appariscente ma forse il più fecondo degli insegnamenti che Andrea Belvedere ha lasciato in Ghislieri. Vale a dire la ricerca di una chiave di lettura realista, sempre colta e acuta, spesso sarcastica, del mondo che lo circondava.
Tale sguardo rivolto alla realtà si è trasformato, a quanto io ho visto, in un operoso e spesso lungimirante atteggiamento di sostegno ai più giovani e meritevoli, alla industriosa costruzione di iniziative e di soluzioni che fossero applicabili e realizzabili nel concreto, nelle prese sempre coraggiose e trasparenti di responsabilità.—
*Rettore Collegio Ghislieri